Ambiente
INDAGA LA GUARDIA COSTIERA
INDAGA LA GUARDIA COSTIERA
Agropoli, scempio ambientale alla foce del Solofrone: nei guai titolare di un lido
Enrico Serrapede
30 giugno 2023 13:47
Eye
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AGROPOLI. Scempio ambientale alla foce del Solofrone. Nei guai il titolare di un lido di Agropoli. La segnalazione alle autorità competenti è arrivata dal legale di una nota casa-vacanze di Capaccio Paestum, sita sulla sponda opposta, che ha denunciato la presunta deviazione dello sbocco a mare del fiume (nella foto), mediante sbancamento con mezzi meccanici, con riporto di pietre e sassi prelevati altrove per realizzare una sorta di cordolo artificiale lungo l’argine sinistro. 

Sul posto, per le verifiche del caso, si sono portati subito i militari della Guardia Costiera, diretti dal c.te Alessio Manca, i quali hanno elevato una sanzione di 1.000 euro a carico del committente dei lavori, disponendo il ripristino immediato dello stato dei luoghi ma nelle ore serali, per non creare pericoli per i bagnanti, acquisendo, al contempo, la versione del titolare dello stabilimento balneare, il quale ha dichiarato di aver effettuato il riempimento di una zona paludosa, creando una sorta di canale alternativo, per evitare il ristagno di acque putride.

Ma si è trattato comunque di lavori abusivi, eseguiti senza alcuna autorizzazione, che hanno innescato indagini e ulteriori accertamenti, tuttora in corso, da parte di Capitaneria di Porto, Genio Civile di Salerno, uffici tecnici comunali e Polizia Municipale di Agropoli e Capaccio Paestum: al vaglio, oltre alla sussistenza di reati di tipo ambientale, anche la concessione demaniale in possesso del lido, scaduta a fine dicembre seppur in attesa di rinnovo. 

Il proprietario del lido, nel respingere fermamente le accuse sollevate dal controinteressato di aver eseguito in realtà i lavori per ampliare la battigia per collocarvi ombrelloni e sdraio, ha provveduto ad horas a ripristinare il deflusso alla foce ma, ad avviso del legale della struttura ricettiva capaccese che ha sporto denuncia, i lavori non sarebbero stati eseguiti correttamente, con un danno al demanio idrico aggravato dallo scarico illegale di materiali di risulta, tale da alterare il deflusso del fiume e le correnti marine della zona, notiziando così anche la Procura della Repubblica di Vallo della Lucania, la sezione navale della Guardia di Finanza di Salerno e la locale Stazione dei carabinieri forestali.

 

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