Attualità
Piano Spiaggia: consensi e proteste
Redazione
15 aprile 2010 11:37
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spiaggia

 

Reazioni contrastanti a Capaccio Paestum all'indomani dell'approvazione delle indicazioni operative per la redazione del Piano Attuativo di Utilizzo della Facia Costiera (Piano Spiaggia) da parte del Consiglio comunale. Il presidente dell’Associazione “Vivere il mare” e titolare del lido “Girasole”, Mauro Gnazzo, non condivide la realizzazione di nuovi insediamenti turistici, circa una decina, prevista nel nuovo Piano Spiaggia. “Personalmente – spiega Gnazzo – ritengo che gli stabilimenti balneari siano già troppi rispetto alla capacità ricettiva del nostro territorio. Dare altre concessioni è inutile per il rilancio del turismo balneare, piuttosto si dovrebbe pensare a riqualificare l’esistente con nuovi servizi in modo da migliorare l’offerta turistica. Per questo condivido la necessità di riqualificazione che effettuerà l’Amministrazione comunale attraverso le direttive del Piano Spiaggia, anche se forse occorrerebbero più parcheggi di quelli previsti dall’attuale Piano”.

Dura la reazione anche di Lucio Capo, uno dei dirigenti del locale circolo di Legambiente e direttore dell’oasi protetta di Torre di Mare: “Il Piano Spiaggia è l’ennesima ed inutile cementificazione. L’Associazione è totalmente contraria sia agli interventi finalizzati a creare una nuova mobilità lungo il litorale, sia all’ipotesi del rilascio di nuove concessioni previsti all’interno del Piano. Sono davvero progetti distruttivi, mi chiedo come il redattore abbia potuto immaginare di costruire sulla spiaggia strade, piazze e marciapiedi, senza tener conto che si tratta di aree sottoposte a vincolo? La strada da percorrere è quella di ripristinare  i sistemi dunali a Paestum già fortemente compromessi”. Sotto accusa, dunque, l’indirizzo che prevede il ridisegno dell’intera fascia costiera, dal Sele al Solofrone, attraverso degli interventi di natura urbanistico-architettonica, e l’assegnazione di nuove concessioni demaniali. “È fuori dal mondo pensare di aumentare i lidi – continua Capo – continuando a costruire piattaforme di cemento sulla spiaggia e distruggendo l'arenile. Questo modo di agire non tutela l'ambiente, ma distrugge il patrimonio. Da sempre si è discusso si fare parcheggi a monte, ed ora si ipotizzano slarghi e aree di sosta in prossimità di spartifuoco. È assurdo. È un Piano che va rivisitato. Nei prossimi giorni, promuoveremo un incontro con gli operatori balneari per discutere di questa problematica”. Nella delibera approvata dal Consiglio comunale, infatti, sono previsti il potenziamento della passeggiata pedonale sul fronte mare, la possibilità di prevedere piazze da inserire al termine di ogni spartifuoco in direzione del mare, una nuova mobilità e l’aumento delle vie d’accesso all’arenile.

Tra l'altro, il nuovo indirizzo impone anche delle regole a cui dovranno attenersi tutti gli imprenditori balneari. “Le regole sono necessarie – afferma il presidente del Consorzio dei lidi di Paestum e titolare del lido “Paestum”, Alberto Barlottila riqualificazione del litorale è fondamentale per fare un turismo di qualità. Questo Piano Spiaggia, che prevede diversi interventi di valorizzazione dell’arenile, consentirà di creare nuovi servizi sul lungomare. Relativamente all’ipotesi della costruzione di nuovi stabilimenti balneari, credo che alla fine possano lavorare tutti e bene. Non penso che possano rappresentare motivo di intralcio per i lidi già esistenti”.  L’elaborazione del Piano, iniziata nel 2006 quando era in carica l’Amministrazione Sica, è stata affidata all’urbanista Renato Cristiano, a cui è stato mandato, nel corso dell'ultimo Consiglio comunale, di disporre quello definitivo entro il prossimo mese di maggio.

Sulla questione è intervenuto anche il locale circolo Pdl che, attraverso un comunicato stampa, ha espresso quanto segue: “Con l'approvazione del Piano Attuativo di Utilizzo della Fascia Costiera, il cosiddetto Piano di Spiaggia, si è consumata l'ennesimo atto di arrogante prevaricazione e di chiusura al confronto di questa maggioranza consiliare con le minoranze e con i cittadini”. Aggiunge il dott. Franco Sica, dirigente del locale Punto PDL di Via Magna Graecia: “Infatti, come per la seconda Relazione Programmatica al PUC, anche in questo caso si è proceduto senza renderne partecipe le forze di opposizione e senza un chiaro passaggio di pubblicità e trasparenza con i cittadini e le categorie interessate. Numerose, sembra, siano state gli incontri con il tecnico incaricato, prof. ing. Renato Cristiano, dei gruppi di maggioranza per l'approfondimento di quanto si prevedeva con questo importante strumento di programmazione del territorio. Incontri fatti presso lo stesso ente con la presenza anche dei tecnici comunali. Ma a questi, mai sono stati invitati i consiglieri di minoranza e nemmeno mai fatti e previsti altri di carattere pubblico con la cittadinanza, i tecnici e le categorie interessate. Un dubbio ci sorge: il tecnico incaricato della redazione del Piano di Spiaggia l'hanno pagato i consiglieri della maggioranza? Se è così, come si dice, a caval donato non si guarda in bocca. Ma se a pagarlo sono stati i contribuenti non ci spieghiamo perché non sono stati resi partecipi anche i consiglieri di minoranza ad almeno alcuni di questi incontri. Non entriamo nel merito delle scelte fatte nello specifico, anche se non possiamo non rilevare i dubbi e le perplessità espresse formalmente dal tecnico redigente sul talune “soluzioni imposte” dall'amministrazione comunale. In verità non vorremmo che tutti questi doni che l'amministrazione Marino si vanta di elargire ai suoi concittadini (PUC, Piano Spiaggia, ecc.) non siano altro che dei “pacchi” ben confezionati, belli a vedersi, ma che all'interno nascondano il tanto temuto mattone dei “paccotti”, che un celebre film di Nanni Loy ha reso celebri. La nostra impressione è che queste forzature messe in atto dall'amministrazione Marino evidenzino un mal celata insicurezza, un vero e proprio timore a confrontarsi con le minoranze e con l'opinione pubblica sulle scelte fatte, che presenta sempre come preconfezionate. Altro dubbio, che bene si inserisce nella poc'anzi citata volontà di blindare ogni passaggio istituzionale, è la partecipazione alle cosiddette riunioni di maggioranza del consigliere Pasquale Mazza, che ricordiamo presiede un importante commissione consiliare di controllo (Controlo e Garanzia) che dovrebbe essere in quota alla minoranza. Il signor Mazza è double face?”.



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