Sport
Ultime su Gelbison ed Agropoli
Marco Rizzo
13 novembre 2012 14:37
Eye
  2007

GELBISON IN VETTA MA SOCIETA’ E TECNICO RIBADISCONO: “PUNTIAMO ALLA SALVEZZA”

Inutile chiedere alla Gelbison di sbottonarsi. I sei punti, in serie, in sette giorni, contro Acr Messina e Cosenza (leggesi le squadre più forti del girone) non smuovono di una virgola il pensiero di tecnico e società. Le frasi sono sempre le stesse ed assumono anche una sorta di vena scaramantica: “Non è il primo posto il nostro obiettivo, puntiamo alla salvezza”. Parole che viaggiano nei dopo-gara, da Alessandro Erra ( questa sera ospite di “Galietta Gol” su StileTV alle ore 21:15) al patron Antonio Piccininno. Però, sul campo, la Gelbison continua a dimostrarsi più forte di tutte le altre. Questione di risultati ma non solo. Perché la lettura della vittoria a Cosenza non è solo nell’aver strappato la vetta ai silani in rimonta, dopo il gol di Parenti. E’ l’aver messo ko i calabresi in condizioni difficili, tra assenze pesanti nei vari reparti, a fare la differenza. Senza Manzo e Pascuccio in difesa, la migliore del raggruppamento con soli sette gol subìti, con Senè out in attacco, con una retroguardia senza un centrale di ruolo, con una linea dall’età media bassissima, con rincalzi che sul campo si sono dimostrati alla pari dei titolari. E’ questo l’aspetto più grande che fa sì che la Gelbison troneggi nel torneo. Sono tutti validi, utili alla causa, il gruppo di Erra è fantastico. Sarebbe un peccato, adesso, sprecare tutto questo ed accontentarsi di essere, a breve, già salvi, senza provare a togliersi uno sfizio unico: combattere per la conquista di un obiettivo storico, la prima volta della Gelbison e di Vallo della Lucania in Lega Pro.

GELBISON IN VETTA, E’ UN PRIMATO COSTRUITO IN “CASA”

Gelbison da favola. Titoloni e copertine sempre più meritate. I rossoblu di Vallo della Lucania si pongono all’attenzione nazionale. Focus e approfondimenti sulla capolista del girone I della serie D. I vallesi sono espressione del Cilento interno, la fucina di talenti quasi tutti nostrani, lanciati in questi due anni da Emilio Longo prima, da Pasquale Santosuosso poi e adesso da Alessandro Erra. Leggendo la rosa, c’è un solo “straniero”: è Niccolò Pascuccio, che è calabrese, ma alla pari di Agostino Spicuzza, palermitano come Alessio Grimaudo, vive nella nostra provincia da anni. Stesso dicasi per Pape Ousmane Senè. Il suo nome porta nelle lontane terre africane, ma la sua vita è da oltre un decennio vincolata a Salerno. Senè che fa parte della cosiddetta colonia del capoluogo o della provincia in organico alla Gelbison: al coloured si associano capitan Luca Pecora, Alessio Galantucci, Alfonso Di Filippo, Luca Magliocca, Luigi Manzo, Matteo Borsa, Claudio Bufano e Cosimo Nappi. Se Domenico Mustone viene dalla lontana, diciamo, Avellino, e Paolo Melcarne è di fuori provincia, venendo da Napoli, il resto è tutta produzione tipica cilentana: Francesco Santonicola è di Acciaroli, Nicolas Manganelli è di Omignano, Giuseppe Torraca di Ceraso, Carmine Viciconte è di Novi Velia, Claudio Abagnale è di Ascea, Antonio Maiuri e Marco Passaro sono di Moio della Civitella, Raffaele Santangelo è di Campora. Poi ci sono i vallesi doc, come Damiano Manzillo e Maurizio De Cesare, gli eroi di Cosenza, coloro che hanno firmato il blitz, ed ancora Antonio Maiuri e Manuel Maiese. Gelbison, un primato ed un vanto del territorio.

AGROPOLI, QUANTI ERRORI E REGALI NEI MINUTI DI RECUPERO

S’era immaginato un altro esordio Franco Dellisanti. Il giorno del ritorno ad Agropoli dopo vent’anni coincide con un motivetto appartenuto per ben tre occasioni alla vecchia gestione di Salvatore Nastri. I delfini continuano a perdere punti negli ultimi minuti di recupero. La maledizione, ma sarebbe meglio dire il “vizietto” biancazzurro prosegue. Sono sei i punti gettati al vento in ben quattro partite. Il gol di Assenzio del Città di Messina si aggiunge ad una lista dove trovano posto Acr Messina, Cosenza e Savoia che hanno usufruito dei regali in extratime dell’Agropoli per rimpinguare la propria classifica e per togliere qualcosa alla graduatoria di Capozzi e soci. Facendo un bilancio, sono quindici i punti raccolti in undici giornate dai delfini, ora sistematisi nella parte destra della classifica, con un distacco anche dalla zona play-off che si dilata a cinque lunghezze, senza voler considerare, per adesso, la rincorsa ad un vertice distante ben nove punti. Un passo alla volta, ha affermato Dellisanti, che in primis dovrà correggere ingenuità ed errori, che giungono anche da elementi così esperti come Sekkoum, o da una difesa da nomi importanti. Brutture costate care alla truppa cilentana. Il clima di maggior fiducia ed entusiasmo che si respira nell’ambiente agropolese è chiamato, adesso, all’ennesima prova del nove. Domenica non si può fallire a Paola, contro il Comprensorio Montalto di Franco Giugno. Non il migliore degli avversari il gruppo della matricola calabrese per quest’Agropoli, che però non può rimandare ulteriormente l’accelerazione del passo. Questo attuale è troppo lento e sa di galleggiamento a vista e di anonimato nei meandri del girone I.

AGROPOLI, MALLARDO E CAROTENUTO A SEGNO ASSIEME MA NON BASTA

Per la prima volta in stagione sono andati a segno entrambi. Giuseppe Mallardo e Pasquale Carotenuto hanno atteso l’avvento del nuovo allenatore, Franco Dellisanti, per timbrare assieme  il cartellino ed entrare nel tabellino marcatori. E’ sulla loro capacità di gonfiare le reti avversarie che si fonda buona parte delle speranze dei delfini di rientrare in corsa. Carotenuto ha fatto capire di preferire il manto erboso del “Guariglia” per segnare. Terza realizzazione interna e quarto centro in campionato per l’attaccante esterno, una classica seconda punta. Giuseppe Mallardo ha invece rotto, due giorni fa, il digiuno casalingo che perdurava da settembre. Il gol da opportunista per riportare avanti i delfini non è però bastato. Seconda rete segnata di testa e stesso epilogo di Torre Annunziata, dove Mallardo mise a segno la sua prima rete stagionale. Arrivò poi il pari del Savoia al 94’ su rigore di Guarro. Gli attaccanti costruiscono vittorie, il resto della squadra incappa in errori grossolani. Serve, a quest’Agropoli, il giusto bilanciamento. A Dellisanti il compito di mettere le cose a posto.



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