CAPACCIO PAESTUM. Risalirebbe a circa un mese fa il decesso della donna rinvenuta cadavere all’interno del villaggio turistico di Capaccio Paestum. Questo il primo esito dell’autopsia disposta dal pm inquirente Katia Cardillo della Procura della Repubblica di Salerno, eseguita sabato mattina presso l’obitorio dell’ospedale ‘Santa Maria della Speranza’ di Battipaglia: bisognerà ora attendere altri esami per capire le cause della morte e la presumibile età della vittima, ma alcuni elementi di coincidenza lasciano pensare che si tratti della 57enne originaria del Napoletano ipotizzata dagli inquirenti, alla luce del documento d’identità ritrovato in una borsa, dai carabinieri, durante l’ispezione nell’alloggio di Via Urano dove, venerdì mattina scorso, è avvenuto il macabro ritrovamento. 

L’avanzato stato di decomposizione della salma, ritrovata supina sul letto, non ha finora consentito di ravvisare con esattezza, o meno, la presenza di segni di violenza, lasciando così aperto il campo a tutte le ipotesi: in primis quella dell’omicidio, vista la possibile presenza di almeno un’altra persona nella casa-vacanze con la quale la donna avrebbe condiviso i pasti, ma restano valide anche le ipotesi di un decesso per overdose di stupefacenti o morte naturale. Intanto, il cadavere resta sotto sequestro a disposizione dell’autorità giudiziaria. Dopo i rilievi dei carabinieri della Compagnia di Agropoli e del Sis di Salerno, l’indagine è stata delegata al Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Salerno: tra gli altri aspetti del giallo, il fatto che nessuno si sia accorto della presenza della donna nell’appartamento, ovvero se la sua permanenza sia stata registrata dai proprietari della struttura ricettiva o che vi si sia introdotta, abusivamente, per cercarvi riparo per una o più notti.