Sanità
INCUBO FINITO
INCUBO FINITO
Capaccio Paestum, respinta dal pediatra finì in Rianimazione: bimba di 19 mesi torna a casa dopo 30 giorni
Alfonso Stile
03 gennaio 2024 08:56
Eye
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CAPACCIO PAESTUM. Dopo un mese in Rianimazione, torna finalmente a casa la bimba di 19 mesi che, ‘respinta’ dal pediatra di turno all’ospedale di Battipaglia finì al “Santobono” di Napoli: una storia che ha commosso il web dopo che il papà, Graziano Sica, pubblicò un post di denuncia per il crudo trattamento ricevuto al “Santa Maria della Speranza”, raccontando le corse da un presidio all’altro e di dover vegliare sulla piccola dormendo in auto, tutte le sere, sotto il nosocomio partenopeo.

“Dopo 30 giorni torna il sole nella nostra famiglia - scrive papà Graziano sui social - grazie mille a tutti, non ci avete mai lasciati soli, non c’è stato un giorno che non avete avuto un pensiero per nostra figlia Isabel... Alle nostre famiglie, agli amici di una vita, agli amici che non vedi da una vita, ai conoscenti, a coloro che pur non conoscendoci si sono preoccupati per noi, ai gruppi di preghiera: non finiremo mai di ringraziarvi, il vostro affetto ci è arrivato tutto, un doveroso grazie ai supereroi dal camice bianco, medici ed infermieri… ora sì che è Natale!”. Dopo aver trascorso le feste in ansia, finalmente è finito l’incubo per Graziano di Battipaglia e sua moglie Giovanna, originaria di Capaccio Capoluogo, i quali hanno potuto riunire tutta la famiglia sotto l’albero con la piccina di casa, intubata per un mese ma capace di “lottare per la vita come una leonessa” aggiungono i genitori sui social pubblicando un commovente video strappalacrime della mamma che, abbracciando forte a sé e sbaciucchiando continuamente la bambina, lascia il Santobono (nella foto).

LA STORIA – Un incubo iniziato il 3 dicembre 2023 al presidio di Battipaglia, dove la piccola era stata portata in preda ad una crisi cardiaca: “Respirava male con un brutto affanno ed era dormiente - spiegò il genitore pubblicando una foto - arrivati in reparto svenuta, è stata accolta in modo amorevole dagli infermieri, che le iniziano a misurare saturazione e glicemia, ma del medico nulla… nel frattempo sopraggiunge un’altra bimba con la febbre che vomita davanti all’ingresso e, dopo quasi 20 minuti, arriva finalmente il pediatra di turno, il quale però ci invita, senza neanche degnarsi di guardare nostra figlia, ad uscire fuori per dare precedenza alla bimba che aveva rimesso, ritenendola in condizioni più gravi”. 

Il pediatra, dunque, si rifiutò di visitare la piccola costringendo i genitori a recarsi di corsa all’ospedale “Ruggi” di Salerno, dove fu subito intubata: ma la situazione peggiorò e, in piena notte, venne trasportata e ricoverata d’urgenza, in Rianimazione, al “Santobono” di Napoli. I genitori hanno subito illustrato tutto ai carabinieri, sporgendo denuncia contro il pediatra del nosocomio battipagliese. Nella città dei Templi è stata tanta la solidarietà espressa alla famiglia Sica: anche allo stadio, i tifosi della Battipagliese esposero due striscioni incoraggiando la piccola a non mollare.



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