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Paestum: D’Angelo annuncia rinvenimento di due nuovi templi… in realtà scoperti da Zuchtriegel nel 2019!
Alfonso Stile
13 gennaio 2024 13:47
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CAPACCIO PAESTUM. Clamoroso all’ombra dei Templi. La direttrice del Parco Archeologico Nazionale di Paestum-Velia, Tiziana D’Angelo, e addirittura il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, annunciano oggi in pompa magna, con un video pubblicato sulle pagine social del Ministero della Cultura e dell'ente, la presunta “straordinaria scoperta” di due nuovi templi dorici nell’area archeologica di Paestum… 

In realtà, però, la scoperta risale addirittura al 2019 (nella foto) nell’ambito della campagna di scavo condotta dall’allora direttore Gabriel Zuchtriegel (leggi quì), oggi alla guida degli Scavi di Pompei: il tempietto dorico fu dapprima indagato con una prospezione geofisica e, successivamente, riportato alla luce con uno scavo che si è interrotto, a causa della pandemia, nel marzo 2020. Tale doppia scoperta è dettagliatamente illustrata da Zuchtriegel nel suo libro “I luoghi dell’Archeologia - Paestum” edito nel 2022, in cui l’archeologo italo-tedesco ha elaborato e pubblicato anche un disegno ricostruttivo del tempietto emerso nel quartiere nord-ovest urbano, risalente al primo quarto del V secolo a.C..

Dunque, la D’Angelo non ha scoperto sostanzialmente nulla che già non lo fosse: l’unica novità del roboante annuncio è rappresentata dal rinvenimento di 14 capitelli dorici riutilizzati che fanno supporre la presenza del secondo tempio più antico, già ampiamente 'svelato' e raccontato da Zuchtriegel 5 anni fa. Tutto qui.

LA NOTA DEL MINISTERO DELLA CULTURA E DEL PARCO ARCHEOLOGICO DI PAESTUM-VELIA... CHE DISTORCE LA REALTÀ DEI FATTI.

Una campagna di scavo stratigrafico nella zona occidentale dell’antica città di Poseidonia-Paestum ha rivelato l’esistenza di due templi greci di ordine dorico. Una scoperta che consente di fare nuova luce sulle origini e lo sviluppo urbanistico della polis e fornisce dati cruciali per comprendere l’evoluzione dell’architettura dorica a Poseidonia e in Magna Grecia.

Il primo tempio, databile ai primi decenni del V secolo a.C., costituisce un assoluto unicum dell’architettura templare di ordine dorico. Da nuove indagini, la storia del santuario sembra tuttavia essere ancora più antica. All'interno della struttura templare sono stati reimpiegati 14 capitelli dorici frammentari di dimensioni analoghe a quelli del tempietto. La tipologia è, invece, differente e confrontabile con quella dei capitelli della "Basilica", il più antico dei tre templi maggiori di Paestum. Questi ultimi eccezionali rinvenimenti dimostrano che siamo di fronte a un altro tempio, di modeste dimensioni ma con caratteristiche architettoniche simili a quelle dei primi grandi templi pestani e da datarsi al VI secolo a.C.

“Le recenti scoperte confermano quanto a Paestum ci sia ancora molto da fare sul fronte degli scavi, della ricerca e anche sul piano della valorizzazione. Dopo decenni di inerzia, il Ministero della Cultura sta dando impulso a notevoli iniziative", ha affermato il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.

“I nuovi scavi pestani sono l’ennesima dimostrazione di come lo studio e la ricerca siano assi portanti nella gestione del patrimonio culturale e strumenti fondamentali delle funzioni di tutela e di valorizzazione che lo Stato è chiamato ad espletare", ha sottolineato il Direttore generale Musei, Massimo Osanna.

“A breve le attività di scavo saranno concluse e siamo già al lavoro per creare un nuovo percorso di fruizione che renda questo importante santuario accessibile al pubblico”, ha aggiunto il Direttore del Parco Archeologico di Paestum e Velia, Tiziana D’Angelo.



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