CAPACCIO PAESTUM. Dubbi sulle procedure di aggiudicazione di appalti e subappalti per la manutenzione della pubblica illuminazione a Capaccio Paestum e Battipaglia: 6 indagati, tra cui il sindaco e presidente della Provincia di Salerno, Franco Alfieri, nell’ambito di un’indagine coordinata dal pm Alessandro Di Vico della Procura della Repubblica di Salerno e delegata ai militari della Guardia di Finanza del Gruppo di Eboli, diretti dal ten. col. Massimo Otranto, coadiuvati dai colleghi del Nucleo di polizia economico-finanziaria del Comando provinciale di Salerno, che ieri avevano dato esecuzione ad un decreto di perquisizione e sequestro presso Palazzo Sant’Agostino, il municipio della città dei Templi, l’Ufficio Tecnico del Comune di Battipaglia e lo studio legale ad Agropoli di Alfieri.
Coinvolti nell'inchiesta anche Vittorio De Rosa e Alfonso D’Auria (rispettivamente rappresentante legale e collaboratore con delega speciale della società di costruzioni ‘Dervit s.p.a.’ di Roccadaspide); Elvira Alfieri, sorella del sindaco e titolare della ‘Alfieri Impianti s.r.l.’ di Torchiara; il rup ingegnere Carmine Greco ed il 26enne agropolese Andrea Campanile, componente dello staff di Alfieri.
Ipotizzati, a vario titolo, i reati di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio e turbata libertà degli incanti ovvero della scelta del contraente. Sotto i riflettori degli inquirenti, in particolare, vi sarebbero alcuni subappalti concessi a terze ditte dalla Dervit, aggiudicataria di due maxi appalti per l'illuminazione pubblica, tra cui uno all’impresa della sorella di Alfieri nel comune di Battipaglia. I fatti ricadrebbero nell'arco temporale tra agosto e ottobre 2023.
Nella vicenda, Alfieri e Campanile sono difesi dall'avv. Domenicantonio D'Alessandro; De Rosa e D'Auria della Dervit, invece, dall'avv. Antonello Natale; l'ing. Carmine Greco dall'avv. Enrico Tedesco.
I provvedimenti eseguiti dalle Fiamme Gialle, disposti in sede di indagini preliminari, sono suscettibili d’impugnazione: per tutti gli indagati, dunque, vige la presunzione d’innocenza in successivi gradi di giudizio e fino ad eventuale sentenza di condanna definitiva ed irrevocabile.