Ambiente
ISTANZA-DIFFIDA
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Cilento, Codacons: "Spesi tanti soldi pubblici, ma l'erosione costiera avanza"
Comunicato Stampa
13 febbraio 2024 16:27
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CILENTO. L'associazione dei consumatori ha inviato una istanza-diffida chiedendo chiarimenti, per quanto di competenza, alla Soprintendenza ABAP di Salerno e Avellino, all’ Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale, al Presidente del Parco del Cilento e alla Regione per capire quanti soldi pubblici sono stati spesi in questi anni e quali iniziative sono in cantiere per contrastare il fenomeno in modo definitivo

"I danni di questi giorni delle spiagge di Casal Velino ma anche gli interventi eseguiti a Pioppi e Ascea dovuti al fenomeno dell’erosione costiera hanno riacceso la questione degli interventi economici regionali e ministeriali eseguiti, negli ultimi anni, per risolvere il problema. Interventi, costati milioni di euro, che si sono rilevati insufficienti per la risoluzione dei problemi. – sottolinea l’Avv. Bartolomeo Lanzara, responsabile Codacons Cilento – Per questo ho inviato una istanza diffida chiedendo chiarimenti urgenti, per quanto di competenza, alla Soprintendenza ABAP di Salerno e Avellino, all’ Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale, al Presidente del Parco Nazionale e alla Regione, per capire quanti soldi pubblici sono stati spesi in questi anni e quali iniziative sono in cantiere per contrastare il fenomeno in modo definitivo. Le proteste che ci sono giunte, da residenti e turisti, sono allarmanti. Dopo numerosi interventi economici eseguiti nelle zone più colpite del territorio cilentano ancora non si riesce a capire i fondi stanziati, in questi anni, dalla regione e dal ministero, ai comuni costieri del Cilento come sono stati impiegati e cosa non ha funzionato,  considerato gli scarsi risultati raggiunti". "Il Parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni ha ben 100 chilometri di coste tra le più belle della Campania. – afferma Bartolomeo Lanzara del Codacons – Uno straordinario patrimonio che di anno in anno registra un costante restringimento. A pagare però non possono essere i cittadini che hanno il diritto di proteggere le loro abitazioni o gli operatori turistici. Il problema dell’erosione costiera nel Cilento è un problema atavico. Le responsabilità sono molteplici e vanno da una edificazione selvaggia e disordinata delle nostre coste cominciata negli anni ’60, all’uso indiscriminato delle risorse naturali come è accaduto con l’estrazione di inerti lungo le foci dei fiumi o direttamente sulle spiagge".

"Per contrastare l’erosione – sostiene Lanzara – occorrerebbe un intervento della regione più incisivo per salvaguardare la costa cilentana. Secondo noi andrebbe aperta una discussione e indagine tecnica per analizzare bene gli studi e soluzioni già prospettate dal CNR, Università e Autorità di Bacino e, finalmente, contrastare seriamente il fenomeno dell’erosione delle spiagge".



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