AGROPOLI. Spaccio di cocaina e hashish nel Cilento. I carabinieri della Compagnia di Agropoli cercano il quarto complice della banda di pusher italo-tunisini con base ad Agropoli gestita dalla 53enne Maria Castellano ed il 26enne Michele Carlo Omobono, ex moglie e figlio dell’omonimo boss stabiese 69enne Michele Omobono, detto ‘o marsigliese, condannato all’ergastolo, nel 2019, quale capo del gruppo scissionista che innescò una sanguinosa faida tra i clan camorristici di Castellammare di Stabia dei primi anni Duemila.
Ieri mattina, infatti, non è stato possibile applicare l’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di Rami Kouki, che al momento risulta all’estero: il 25enne avrebbe finanche ricevuto dosi di droga come acconti per l’acquisto di una Smart.
La Castellano, ristretta presso la casa circondariale di Fuorni a Salerno, attende ora l’interrogatorio di garanzia fissato per domani, così come Omobono, finito invece nel carcere di Vallo della Lucania insieme al capaccese Filippo Gregorio. Sottoposti al divieto di dimora ad Agropoli, invece, il 20enne Raien Kouki, il 27enne Mehdi Hammani ed il 33enne Andrea Del Duca, residenti nel comune cilentano.
Omobono junior è stato già arrestato per reati di droga nell’ambito dell’operazione ‘Brown Sugar’ eseguita dai militari dell’Arma, nell’ottobre del 2020, nei comuni di Agropoli, Giungano e San Marcellino, in provincia di Caserta: secondo il pm Antonio Pizzi della Procura di Vallo della Lucania, era lui a gestire una fitta rete di spaccio nei comuni di Agropoli, Castellabate, Montecorice, Capaccio Paestum, Roccadaspide e Torchiara. Una ventina gli episodi di cessione di sostanze stupefacenti ricostruiti dai carabinieri della Sezione Operativa di Agropoli, diretti dal cap. Giuseppe Colella, che hanno segnalato alla prefettura di Salerno anche 10 assuntori. Omobono è indagato anche per un episodio di tentata estorsione ai danni di un tossicodipendente che non aveva saldato i debiti accumulati per acquistare la cocaina.