EBOLI. Uccide il padre a coltellate al culmine di una violenta lite. Tragedia familiare ad Eboli, ieri sera, all'interno di un appartamento al civico 14 in Via Bartolo Longo, nel Rione della Pace. Vittima il 76enne Riccardo Santimone, massacrato con almeno una quindicina di fendenti al torace e alla schiena dal figlio, il 47enne Vincenzo Santimone, arrestato e tradotto nella notte presso il carcere di Fuorni a Salerno, con l’accusa di omicidio volontario aggravato, dai carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile di Eboli, diretti dal cap. Serafino Palumbo, coordinati dalla locale Compagnia, agl'ordini del cap. Greta Gentili.

I militari dell’Arma, intervenuti prontamente per gli accertamenti di rito, hanno avvisato il magistrato di turno presso la Procura della Repubblica di Salerno, il quale ha disposto l’esame esterno a cura del medico legale sulla salma, messa poi a disposizione dell'autorità giudiziara presso l'obitorio del locale ospedale per effettuare l'autopsia. Sul posto sono giunti anche i carabinieri del Sis di Salerno per esaminare la scena del delitto. Riccardo Santimone, gommista in pensione, si prendeva cura della moglie allettata a causa di una malattia neurodegenerativa. Il figlio, disoccupato ed affetto ultimamente da problemi di depressione, si è subito accorto della gravità dell'atto commesso, telefonando al fratello, che non era in casa al momento del dramma, che ha immediatamente avvisato i carabinieri. Tempestivo anche l'arrivo di un'auto medica, ma per l'anziano genitore non c'è stato nulla da fare: è stato rinvenuto riverso sul pavimento in una pozza di sangue. La notizia ha scosso l’intera comunità locale, dove la famiglia Santimone è molto conosciuta e stimata.

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