SERRE. Mentre proseguono le indagini della DDA di Potenza sul traffico illegale di rifiuti in Tunisia, novità per le 6mila tonnellate di immondizia finite al centro dello scandalo e stipate nel comprensorio militare di Persano, dall’aprile del 2022, tra numerose polemiche ambientaliste e politiche. La Regione Campania, infatti, che dovrà farsi carico dello smaltimento, ha avviato la relativa procedura di affidamento del servizio ad un operatore economico. La base d’asta è stata fissata ad 1 milione ed 823mila euro: ulteriori spese per le casse di Palazzo Santa Lucia, dunque, che successivamente potrà rivalersi sulle società private che avrebbero dovuto stoccare i container attraverso le opportune azioni di recupero delle somme, specie se l’inchiesta individuerà, al termine dei vari gradi di giudizio, i responsabili del business illecito.
Per ora sono 11 le persone attinte da misura cautelare all’esito dell’inchiesta dell’Antimafia lucana, a carico delle quali sono ipotizzati, a vario titolo, i reati di traffico e gestione illecita di rifiuti, fittizia intermediazione di beni, realizzazione di discarica abusiva e frode nelle pubbliche forniture.
Tra queste figura il funzionario regionale Vincenzo Andreola, che ha lasciato i domiciliari ma non potrà accedere agli uffici regionali presso i quali lavora. Misure cautelare attenuate anche per l’imprenditore battipagliese Alfonso Palmieri, che dalla detenzione in carcere è passato a quella domiciliare, dove era stato già collocato il padre Tommaso. Il secondogenito Federico, invece, è tornato in libertà con l’obbligo di non rimettere piede in azienda, la GF Scavi. Anche Ciro Donnarumma, nel gruppo SRA, i domiciliari sono stati sostituti con l’obbligo di dimora. Ora la parola passerà al Riesame.