NAPOLI. L’eliminazione dalla Champions League certifica definitivamente la stagione disastrosa del Napoli dopo lo Scudetto 2022/23 che aveva illuso i tifosi del Napoli sull’inizio di un nuovo ciclo. Nel giro di pochi mesi, invece, la prospettiva è cambiata e la vittoria del tricolore dopo ben 33 anni probabilmente un ciclo l’ha chiuso. E, allora, sotto con la rifondazione, sperando almeno che l’eliminazione dall’Europa e di conseguenza dal Mondiale per Club non erodano ulteriormente la psiche dei calciatori azzurri in vista dell’ultima parte di stagione quando si potrebbe provare a salvare il salvabile con una qualificazione alla prossima Champions. Il primo vero nodo da sciogliere per De Laurentiis è quello dirigenziale perché la partenza di Giuntoli, non ce ne voglia Meluso, ha lasciato scoperta una casella fondamentale, ossia quello del direttore sportivo. E, poi, a catena l’allenatore, con ogni decisione rimandata però a giugno. Calzona prova a giocarsi le sue chance, ma il sogno per ora proibito di De Laurentiis resta Antonio Conte, destinato a recitare il ruolo del “tronista” viste le numerose richieste dall’Italia e non solo. Non dispiace neppure Italiano al patron del Napoli, che però poi è sempre abituato a tirare fuori il coniglio dal cilindro, sperando però che non faccia come nell’ultimo anno, sia per gli allenatori che per i calciatori. Le uniche certezze, al momento, sono Lobotka e Politano, con Osimhen già pronto con la valigia in mano. Da capire quale sarà il futuro di Kvara, anche se appare difficile che il Napoli si privi dei suoi due assi in un solo colpo. Movimenti in entrata e in uscita anche in difesa e a centrocampo, dove gli innesti effettuati quest’anno si sono rivelati dei veri e propri flop.