SALERNO. Nelle ore del nuovo striscione ultras che chiede “chiarezza sul futuro” al presidente Danilo Iervolino, il patron granata torna a parlare, in una lunga intervista rilasciata al “Corriere dello Sport”. Vari i temi trattati, dalle assenze prolungate sugli spalti, giustificate da Iervolino: “Mi chiamano Schettino, dicono che ho abbandonato la squadra. Solo perché non parlo da mesi affinché i manager che pago possano assumersi le loro responsabilità in autonomia? È davvero questo il prezzo da pagare per non essere mai stato un tiranno? Nel calcio se fai da solo sei un tiranno arrogante, se deleghi fai la figura dell’ingenuo. Forse dovrei ascoltare di più il mio istinto".
Sulle voci di cessione, Iervolino spiega al quotidiano romano: “Quando si scrive “Iervolino vattene” ci si dimentica che non sono un politico al quale si può sottrarre la fiducia. Sono il proprietario. La Salernitana è dei tifosi con il cuore, certamente, ma si tratta di una società privata. Se qualcosa si fosse incrinato e mancasse la fiducia penso di meritare, è chiaro che trarrei delle conclusioni. Io non mollo e sabato sarò regolarmente all’Arechi per la sfida con il Lecce". Un passaggio anche sugli investimenti fatti da quando, dicembre 2021, è alla guida della Salernitana: “Ho investito 75 milioni di soldi miei. 10 per acquistarla, gli altri per stabilizzare la Salernitana in A. E da qui a fine campionato ne metterò altri 10. Ho salvato la Salernitana mentre rischiava di essere cancellata dal campionato, qualcuno lo dimentica. Sono l’unico presidente del club ad aver fatto tre anni di Serie A, quello che ha managerizzato la società, che fa attività sociali, che ha investito di più nel centro sportivo e nel vivaio e che ci ha messo più soldi. La tifoseria è fantastica, ma esiste una sacca, anche se piccola, di odiatori, gufi e bugiardi che mirano a destabilizzare l’ambiente. Tutte le aziende sono sempre trasferibili. Se il calore della piazza è ancora genuino, avrò linfa vitale. Ma non farò un progetto senza l'amore della tifoseria ".
Sull’aspetto tecnico di una Salernitana che sembra ormai aver mollato a dieci giornate dal termine la rincorsa salvezza, Iervolino afferma: “La squadra ha mollato troppe volte. Sono delusissimo e ora mi aspetto che prevalga l’orgoglio. Forse ho sbagliato a dare troppa fiducia. Sousa mi aveva promesso un campionato importante, poi ha cominciato a sparare a zero sulla società, voleva andarsene. Le scelte estive sono tutte di De Sanctis. Ci avevano anche proposto Soulé e Isco, non li ha voluti. Si immagini, in risposta a chi parla di una campagna acquisti a risparmio, che solo Dia e Pirola sono costati più che due intere squadre concorrenti. Poi Sabatini a gennaio ha avuto carta bianca, spendendo oltre 6 milioni: è il miglior ds d'Italia, ma sa che una parte di questi risultati è imputabile a lui e si è già scusato. Su Inzaghi ho puntato, Sabatini ha voluto mandarlo via. Ora diamo tempo a Liverani. Alla salvezza ci credo ancora anche se bisogna essere realisti e prepararsi eventualmente ad affrontare la Serie B. Nel caso, ci rimboccheremo le maniche per ripartire e risalire velocemente”.
Un passaggio anche su Dia, con la società a chiedere un risarcimento danni da 20 milioni di euro: “È il nostro giocatore più pagato, il terzo bomber della scorsa Serie A. È probabile che in estate volesse andare via, ma non abbiamo ricevuto alcuna offerta se non una per il prestito. Si è rifiutato di andare in campo: è inaccettabile”. Altro passaggio, poi, sui lavori all’Arechi: “Salerno tra qualche anno avrà uno degli stadi più belli d’Italia se non d’Europa. Ancora non abbiamo discusso con il Comune i termini del quando trasferirci altrove e dove andare. A fine aprile prenderemo una decisione”.