Questa stagione si è rivelata molto difficile per la Salernitana, che ormai aspetta soltanto la matematica per la retrocessione ufficiale. I granata non sono riusciti a restare nella parte alta della classifica e adesso si ritrovano in fondo alla classifica della Serie A. Una situazione, questa attuale, ancora più difficile da quella dell’annata passata, dove la squadra campana era riuscito nell’impresa di salvarsi nelle ultime giornate grazie anche a risultati difficilmente pronosticabili. Autentiche sorprese che alla fine hanno ribaltato le previsioni di tutti quei portali delle scommesse sul calcio online che seguono in diretta gli eventi sportivi e non che davano la Salernitana quasi per spacciata.

Stavolta il miracolo ormai sembra impossibile e il presidente Iervolino ha già detto che in estate ci sarà una grossa rifondazione che avrà come obiettivo primario l’immediata promozione in A. D’altronde, Salerno è sempre stata una piazza che vive di calcio e da parte della proprietà c’è tutta l’intenzione di creare un ambiente sano e solido che possa portare ulteriori soddisfazioni ai tifosi in futuro.

La storia della Salernitana - Una storia ultracentenaria, quella del club campano, che ha inizio nel 1919 con la prima fondazione dell’Unione Sportiva Salernitana per mano di una cordata guidata da Matteo Schiavone, calciatore prima e allenatore poi. Al suo primo anno da tecnico sulla panchina dei granata ha subito vinto un campionato di Promozione, dal quale è seguita l’ascesa del club verso le categorie maggiori. Purtroppo per la società, ci sono stati momenti difficili, con tre rifondazioni da zero nel corso della sua storia. L’ultima ha visto la squadra scendere addirittura in Serie D, ma prima Lotito, attuale presidente della Lazio, e poi Danilo Iervolino, hanno contribuito a dare stabilità al club. Ora la situazione è quel che è, ma è indubbio il fatto che la Salernitana faccia parte del patrimonio calcistico italiano, con la sua piazza, tra le più calde del nostro Paese, che ha aiutato diversi giocatori ad emergere e che ha visto passare anche tanti campioni e volti noti del calcio nel corso degli anni.

I migliori giocatori della storia del club - Tra i portieri Guillermo Ochoa potrebbe già passare alla storia come uno dei migliori portieri di sempre della Salernitana, se non il migliore. D’altronde, le sue parate hanno incantato non solo i tifosi granata ma anche tutti gli appassionati di calcio che certo non possono restare indifferenti alle sue prestazioni. E a questo bisogna aggiungere anche il fatto che è il portiere con più presenze nella storia del Messico, con cui ha partecipato a cinque Mondiali e due Olimpiadi (bronzo a Tokyo 2020) vincendo anche diversi trofei in altre competizioni.

Rimanendo al giorno d’oggi, anche Antonio Candreva si appresta a prendersi un ruolo da protagonista nella storia della Salernitana. Per lui, che nel mentre è anche capitano della squadra al momento guidata da Stefano Colantuono, sono oltre 60 presenze in maglia granata conditi da diversi gol e assist, di cui davvero notevoli per tecnica, potenza e precisione.

Tra gli altri di oggi citiamo poi Kostas Manolas, ex Roma e Napoli, nonché perno della difesa della Nazionale greca, e Jerome Boateng, campione del mondo con la Germania nel 2014 e due volte sul tetto d’Europa con il Bayern Monaco. A proposito di Bayern, a Salerno oggi vive anche Frank Ribery, che ha chiuso la sua carriera proprio con la maglia granata dopo aver vinto tutto con la squadra bavarese per poi intraprendere un percorso all’interno dello staff della società campana.

Da Salerno è passato anche Ciccio Caputo, oggi in forza all’Empoli, mentre in passato ci sono stati David Di Michele, Marco Di Vaio, Arturo Di Napoli, Giovanni Tedesco, Salvatore Fresi e Vittorio Tosto. Da ricordare, anche la parentesi campana di Mark Iuliano, diventato uno dei migliori difensori della sua generazione nella Juventus e con un trascorso anche in Nazionale. Nazionale con cui si è laureato campione del mondo nel 2006 Gennaro Ivan Gattuso, altro grande ex giocatore con un passato nella Salernitana. Il calabrese è stato un grandissimo centrocampista, in grado di vincere anche due Champions League con il Milan di Carlo Ancelotti.

Tornando ancora più indietro nel tempo, troviamo anche Agostino Di Bartolomei, bandiera della Roma a cavallo tra gli anni ’70 e ’80, vincendo uno scudetto e tre Coppe Italia, e per tre stagioni giocatore del Milan. Ha chiuso la sua carriera proprio a Salerno. Un altro big del passato con un trascorso tra le fila dei granata è stato anche Pierino Prati, uno dei più forti giocatori della sua generazione a campione d’Italia e d’Europa con il Milan. Nel suo palmares spicca anche l’Europeo vinto nel 1968 dalla Nazionale azzurra.