Sport
NAPOLI: un addio alla Champions.... premeditato?
Mimmo Stile
26 aprile 2010 15:24
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La 35^ giornata di campionato tra Napoli e Cagliari, finisce col 14° pareggio per i partenopei. Gli azzurri non riescono a vincere, sotto gli occhi dei propri tifosi per la seconda volta dopo la debacle contro gli undici di Guidolin,  e proprio nel momento in cui ce n’era più bisogno. La sconfitta contro il Parma ed il pareggio contro il Cagliari al SanPaolo, hanno sancito, a 3 giornate dalla fine, che il Napoli non disputerà i preliminari di Champions. La vittoria del Palermo contro il Milan ed il miracolo dei blucerchiati di DelNeri all’Olimpico di Roma, contro i giallorossi di Ranieri, hanno fatto intendere che il quarto posto si deciderà all’ultima giornata di campionato, proprio quando gli azzurri affronteranno la Sampdoria in trasferta, solo che il Napoli non sarà tra le contendenti . La differenza tra queste due compagini e quella del presidente DeLaurentiis, sta tutta nella concretezza del reparto offensivo: Pazzini e Miccoli stanno trascinando, a suon di reti,  le proprie tifoserie al raggiungimento di un sogno, e non è un caso se le scelte delle due società , all’inizio di questa  stagione, stanno pagando (eccome) nel finale della stessa. Siamo tutti consapevoli che quelli del Napoli  non sono gli acquisti suggeriti dall’attuale allenatore in carica, ma con un po’ di buona volontà a Gennaio, si poteva davvero fare di più: stiamo pagando, ad esempio, l’errata valutazione fatta per Andrea Dossena che, acquistato a gennaio dai Reds di Benitez, ed entrato “quasi” in forma solo adesso, non riesce a fare la differenza come faceva ai tempi di Udine. Qui ha pagato di sicuro l’inesperienza di Bigon, ma che rimane sempre meglio di quella di Pierpaolo Marino. Senza essere ripetitivo, Vi sarete accorti che nella partita di domenica, dopo l’infortunio capitato a Lavezzi, dopo appena 20’ dall’inizio, il Napoli s’è dovuto arrangiare con l’entrata di Bogliacino, che è l’uomo jolly che servirebbe in ogni squadra, ma che di certo una punta non è. Con l’esclusione di Quagliarella da parte del nemico dei napoletani, che tra l’altro è un grande amico dei romani, il pacchetto offensivo del Napoli s’era ridotto a soli due elementi, perché il goleador austriaco di belle speranze, scovato dall’ex d.g., è stato relegato addirittura in tribuna. La scusa di Mazzarri è stata quella che Hoffer non era in condizione, mentre dalle tribune del SanPaolo, il biondo attaccante dichiarava decisamente il contrario, senza spiegarsi il perché della sua assenza in panchina. Questa situazione fa riflettere molto anche sulle scelte fatte dall’allenatore degli azzurri prima dell’incontro: una squadra che mira a raggiungere una competizione cosi’ prestigiosa come la Champions League, deve essere sempre pronta a tamponare delle eventuali falle  che potrebbero sorgere durante un incontro, per non alterare gli schemi tattici studiati per tutta la settimana. Il Cagliari, ad esempio, aveva in panca Nenè e Ragatsu come attaccanti di riserva,  mentre il Napoli neanche uno....da qui possiamo soltanto dedurre che forse il Napoli non puntava realmente al quarto posto. Di questa scelta fin troppo palese, se ne riparlerà nel corso di tanti e tanti dibattiti futuri sul campionato in corso, e soprattutto dei pro e dei contro che questa decisione si trascinerà dietro: innanzitutto il quarto posto non voleva dire Champions League sicura, ma preliminari. Questo comporta non pochi problemi alle società partecipanti: 1) il mercato deve essere anticipato; 2) ritiro anticipato; 3) per quest’anno col mondiale, pochissime vacanze riposanti per i giocatori partecipanti; 4) se esclusi dai preliminari, rischio di pesanti investimenti senza alcun ritorno economico; 5) rifacimento dello stadio per adeguarsi alle norme europee. Se consideriamo che il Napoli ha nella sua rosa almeno sette elementi che disputeranno i mondiali, e che lo stadio SanPaolo è ancora motivo di litigio tra giunta comunale e società, viste le precarie condizioni in cui si ritrova, in fondo non è stata una scelta del tutto errata quella di non agguantare il quarto posto. Ma resta il fatto che quest’anno, la Champions,  era un sogno veramente possibile considerando i campionati disputati da Fiorentina e Juventus, ovvero le reali e le più quotate candidate, ad inizio stagione,  alla competizione Europea più prestigiosa in assoluto. E poi resta quel ritorno economico di sicuro non male: se ipoteticamente fosse finita ancor prima di superare la fase a gironi, avremmo avuto nella casse della società almeno una 15 di mln di euro in più. Ma questa resta un’altra storia, adesso è necessario centrare l’Uefa League, ovvero l’ultima competizione rimasta da poter raggiungere. Ma il problema è  che dopo il pareggio col Cagliari, e con la vittoria della Juventus sul Bari, il Napoli è scivolato al settimo posto, che vorrebbero dire preliminari di Uefa League. In fondo il paradosso era questo: dopo aver visto la partita di ieri, e dopo aver finalmente realizzato che Denis non è quell’attaccante da 20 gol a campionato (come voleva farci credere il caro Pierpaolo), e considerato che il Napoli avrà solo lui come unica e vera punta centrale, senza dimenticar che Quagliarella rientrerà solo contro l’Atalanta, e sperando che l’infortunio di Lavezzi non peggiori, adesso siamo solo nelle mani , anzi, nei piedi dl "Tanque". Ce la faremo a centrare almeno il sesto posto??

 

MimmoStile per stiletv.it



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