Ambiente
ANCHE IL COMUNE IN AZIONE
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Rifiuti tombati, Roccadaspide 'avvelenata': proseguono scavi e indagini dei carabinieri del Noe
Alfonso Stile
19 luglio 2024 15:21
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ROCCADASPIDE. Sdegno e polemiche, a Roccadaspide, per l’indagine dei carabinieri Forestali a carico di un imprenditore della zona, denunciato in stato di libertà, al momento, per gestione illecita di rifiuti. Ieri, nell’edizione serale del TG1, i carabinieri del NOE di Napoli hanno illustrato gli sviluppi dell’indagine, mostrando immagini choc che hanno fatto il giro del web e dei social, suscitando l’irritazione della comunità locale, preoccupata non solo a livello ambientale dalle condotte delittuose contestate dagli inquirenti, che minano la salubrità del sottosuolo, ma anche 'avvelenata' per il notevole danno d’immagine arrecato alla città.

Intanto, l'Amministrazione comunale retta dal sindaco, Gabriele Iuliano, preannuncia la costituzione di parte civile nell’eventuale processo penale a carico dell’imprenditore, dopo aver già imposto allo stesso, con apposita ordinanza, la rimozione con ripristino dello stato dei luoghi di numerose opera abusive realizzate nella proprietà finita nel mirino della Procura della Repubblica di Salerno, che coordina l'indagine, ovvero: una stalla adibita all'allevamento di suini con relativi muri di contenimento, una porcilaia con paddock e copertura, un pollaio fatiscente in legno e lamiere.

Ventimila metri quadri, quasi due campi di calcio: a tanto ammonta l’area esplorata, finora, dai militari dell’Arma specializzati, che stanno proseguendo gli scavi, con le ruspe, nei terreni circostanti la proprietà, posta sotto sequestro, dopo aver scoperto lo scarico illegale dei reflui dell’annesso allevamento di maiali.

Il col. Pasquale Starace, comandante del Gruppo di Napoli dei carabinieri per la tutela ambientale, conferma che sta venendo fuori di tutto, in un’area tra l’altro vincolata e protetta: decine di tonnellate di rifiuti, tombati illegalmente per anni, scaricati nella zona da decine di camion nell’omertà generale. Contestualmente, l’ARPA Campania sta effettuando la caratterizzazione dei rifiuti: si tratta di ingenti quantitativi di rifiuti speciali, anche pericolosi, di provenienza industriale, costituiti da scarti della lavorazione tessile, residui plastici, sacchetti di rifiuti solidi urbani, pneumatici usati, calcinacci e residui di demolizioni edili.



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