SERRE. Vasto incendio a Serre, nell’area militare di Persano, a circa 5-6 km dalla prima caserma. Nel tardo pomeriggio, una fitta coltre di fumo tossico e nerastro, visibile a km di distanza, si è levata al cielo in maniera spaventosa (nella foto), destando la preoccupazione di residenti ed agricoltori in tutta la Piana del Sele, visto che nella zona vi sono migliaia di ettari di terra e campi coltivati. A prendere fuoco le ecoballe contenenti i rifiuti provenienti dalla Tunisia, stipate da oltre due anni e mezzo nel sito salernitano: a confermarlo i vigili del fuoco, intervenuti con autobotti da Salerno, Eboli ed Agropoli, per un totale di 4 squadre accorse sul posto per domare l'immane rogo, poi supportate da due autobotti 'chilolitriche' da Caserta e da Napoli (circa 14.000 e 20.000 lt). Un vero e proprio disastro ambientale: le ecoballe, contenenti circa 6mila tonnellate di rifiuti, erano tutte ammassate in un'area grande quanto un campo di calcio.
Mentre proseguono le indagini della DDA di Potenza sul traffico illegale di rifiuti in Tunisia, per le 200 ecoballe finite al centro dello scandalo e nel comprensorio militare di Persano dall’aprile del 2022, tra numerose polemiche ambientaliste e politiche, la Regione Campania aveva avviato la procedura di affidamento del servizio di smaltimento ad un operatore economico ad inizio dello scorso mese di marzo, per un importo a base d’asta di 1 milione ed 823mila euro. Bisognerà ora attende i risultati dei rilievi dell'Arpac per capire quali rischi per la salute, derivanti dalle sostanze sprigionate dalla combusione dei rifiuti, avrà provocato l'incendio.
TIMORI NELLA PIANA DEL SELE: EMANATE ORDINANZE SINDACALI - Intanto, il rogo di Persano ha creato il panico in tutta la Piana del Sele. La nube intrisa di sostanze nocive derivanti dalla combustione dell'immondizia ha sorvolato per ore, in particolare, i comuni di Battipaglia, Eboli, Altavilla Silentina ed Albanella. Il sindaco di Eboli, Mario Conte, e il collega di Albanella, Renato Josca, hanno subito emanato apposite ordinanze, invitando i cittadini a fare attenzione.
Nello specifico "di mantenere, nell'immediatezza degli eventi e fino al cessato allarme, al fine di prevenire un possibile passaggio di inquinanti, chiuse le porte e le finestre delle abitazioni, delle attività commerciali, industriali, di servizi e in tutti i luoghi dove è prevista la permanenza prolungata dell'uomo, nelle aree suddette; di monitorare e verificare, a decorrere da oggi e per due giorni, anche in attesa delle relative indagini dell'ARPAC, l'assenza di residui di fumo sui prodotti ortofrutticoli coltivati in campo aperto nelle zone agricole ricadenti nelle località in premessa indicate, prima di procedere alla raccolta, vendita e consumo degli stessi".