CAMEROTA. Un tempo villaggio di pescatori e ora popolare meta turistica nel Sud Italia, Camerota mantiene forte il suo legame con il Venezuela, con oltre il 60% della popolazione di origine venezuelana o italo-venezuelana. Sabato pomeriggio, la comunità italo-venezuelana si è riunita sotto il busto di Simón Bolivar, tra lungomare e porto, per protestare contro la rielezione del presidente venezuelano Nicolás Maduro, avvenuta il 28 luglio. Ha aderito alla mobilitazione mondiale lanciata dalla leader dell’opposizione venezuelana, Maria Corina Machado. La Machado ha sostenuto la candidatura di Edmundo Gonzalez Urrutia, che sarebbe il vero vincitore delle elezioni presidenziali con oltre il 73% delle preferenze. Il legame tra Camerota e il Venezuela è forte, viscerale, nato dall'emigrazione di massa del secolo scorso e ancora visibile in ogni angolo del territorio. Oltre alla piazza ed alla statua, anche la principale via del paese ed uno dei cinema locali sono dedicati a Bolivar. Non esiste una famiglia dove non si parli anche lo spagnolo, così come nei giorni di festa le tipicità gastronomiche venezuelane non possono mancare a tavola, dalle emapanadas alle arepas. Molti sono tornati negli ultimi trent’anni, con un’impennata negli ultimi cinque, per fuggire dal regime di Maduro. A spiegare le ragioni della protesta è stato Jesus Albert Hernandez, rappresentante del Comitato Sud Italia della leader venezuelana d’opposizione Maria Corina Machado: "Facciamo appello ai Governi democratici del mondo libero ed alle forze democratiche affinché si riconosca Edmundo Gonzalez Urrutia come presidente eletto e legittimo della Repubblica del Venezuela".