Ambiente
CENERI SEPPELLITE
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Disastro di Persano: fumarole cessate, gli ultimi dati Arpac
Marilina Letizia
05 agosto 2024 15:30
Eye
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SERRE. Seppellite, con materiali inerti sicuri, le ceneri di 6mila tonnellate di rifiuti bruciati, per ore, nel cuore della Piana del Sele. Ciò che è rimasto delle ecoballe tunisine è stato completamente smassato e dalla massa coperta non spuntano più fumarole. La situazione sembrerebbe, dunque, sotto controllo, ma i monitoraggi dell’aria continueranno così come le indagini, della Procura della Repubblica di Salerno, sul disastro ambientale avvenuto, il 30 luglio scorso, nel comprensorio militare di Persano.

Intanto, mentre i comuni invasi dal ‘fungo nero’ attendono la verità sull’accaduto, l’Arpac ha pubblicato altri due ‘bollettini’. Sabato 3 agosto, gli esiti analitici inerenti la determinazione delle polveri sottili PM10, rilevate tra il 30 e il 31 luglio, in corrispondenza della stazione di monitoraggio posizionata internamente al comprensorio militare di Persano, hanno riscontrato un valore pari a 233 microgrammi per metro cubo, laddove la normativa vigente prescrive un limite giornaliero di 50 microgrammi per metro cubo, da non superare per più di 35 volte in un anno. Il valore è compatibile con il fenomeno in atto nell’intervallo di campionamento. 

Quelli del laboratorio mobile attivato la sera del 31 luglio in località Falagato, ad Altavilla Silentina, non hanno evidenziato, relativamente agli inquinanti monitorati (ossidi di azoto, benzene, particolato PM10 e PM 2.5, monossido di carbonio e idrogeno solforato) superamenti dei limiti di legge applicabili.

Ieri pomeriggio, infine, gli esiti del secondo ciclo di monitoraggio di diossine e furani nelle due stazioni di campionamento, hanno evidenziato valori pari rispettivamente a 0,111 e 0,056 picogrammi per metro cubo in termini di tossicità equivalente, entrambi inferiori al valore indicato come riferimento (0,15 pg/mc I-TEQ – fonte: LAI-Germania).



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