CAPACCIO PAESTUM. Situazione finanziaria del Comune di Capaccio Paestum. Riceviamo e pubblichiamo, intergralmente, la seguente nota stampa diffusa dal circolo capaccese del partito Fratelli d'Italia.
Il 6 aprile 2024, il commissario cittadino del circolo di Capaccio Paestum, Claudio Pignataro, alla vigilia della campagna elettorale per le elezioni amministrative nella città dei templi, in una nota intervista, già preannunciava ciò che sarebbe accaduto da lì a breve alle finanze comunali della città. Infatti, il commissario, esordì con queste parole: “Lui - riferendosi al sindaco Alfieri - ha la capacità di arrivare in un comune, farsi eleggere sindaco e, già durante il primo mandato, indebitare paurosamente l’ente, utilizzando il massimo plafond consentito per l’accensione dei mutui e svuotando le casse comunali. Nel frattempo si propone per un secondo mandato cavalcando il bagliore dispensato nella comunità, fatto di opere realizzate nel mandato precedente che spesso risultano cattedrali nel deserto; portando a zero i conti dell’ente.
Insomma una strategia perfetta - afferma Pignataro - se non esistesse futuro, se non bisognasse rispettare dei criteri contabili ben precisi e dare spiegazioni alla Corte dei Conti sul metodo utilizzato. A proposito di questo - diceva in quell’intervista Pignataro - siamo ad aprile, il bilancio di previsione non è ancora stato approvato, e tutti sappiamo che la scadenza ultima era prevista per il 15 marzo. Il motivo del ritardo è sicuramente dovuto alla mancanza dei diversi pareri e tra cui quello del collegio dei revisori. Perché mancano i pareri? Perché i revisori non possono sfuggire dall’evidenziare le gravi criticità finanziarie dell’ente come già fatto nel bilancio consuntivo relativo all’anno 2022: dove si notava che le anticipazioni di tesoreria impegnate durante l’anno, non erano state ripristinate alla fine dell’anno stesso, oltre all’utilizzo dei fondi vincolati per pagare le spese correnti che neanche furono ripristinati durante l’anno, cosa grave su cui necessariamente dovrà pronunciarsi la Corte dei Conti.
Tutto questo lo preannunciava il commissario di Fratelli d’Italia, Claudio Pignataro, che con una disamina impeccabile poneva la giusta attenzione anche sui residui attivi che all’anno 2022 raggiungevano quasi 22 milioni di euro e sommati agli anni precedenti 71 milioni di euro.
Quindi al netto delle dichiarazioni di Claudio Pignataro, oggi si scopre che la Corte dei Conti già in data 16 febbraio 2024 aveva fatto richiesta all’Amministratore comunale di relazionare e quindi riscontare su alcune criticità, in modo particolare su cassa, indice di tempestività di pagamento, fondo garanzia debiti commerciali, fondo crediti dubbio esigibilità, fondo anticipazione liquidità e organismi partecipati.
Si legge poi, sempre nella nota della Corte dei Conti, che l’ente avrebbe dovuto riscontrare il tutto entro 30 giorni. La risposta da parte dell’ente è avvenuta invece dopo circa 4 mesi con chiarimenti evasivi e poco pertinenti. Parimenti il consuntivo 2023 viene approvato con 4 mesi di ritardo e con un notevole disavanzo di 41 milioni di euro. In merito al disavanzo, non viene indicata dall’ente alcuna strategia per ovviare al problema se non un banale rinvio ad un piano di riequilibrio.
In sede di approvazione del bilancio consuntivo sarebbe stato opportuno – fa notare il circolo di Capaccio Paestum- nell’interesse dei consiglieri comunali chiamati a votare il provvedimento, indicare quale fosse la strategia politico-amministrativa per fronteggiare tale disastro. Il circolo stesso fa sapere che sarebbe stato opportuno anche informare I cittadini portando alla luce sin da subito la comunicazione di febbraio 2024 diramata dalla corte dei conti, nel consentire poi maggiore trasparenza e cognizione a chi, da li a poco, si accingeva ad una candidatura.
Se il sindaco Alfieri fosse stato alle fine del secondo mandato, si sarebbe sicuramente appigliato al fatto che la legge non gli consentisse di rimanere per ripianare i disastri, ma ora che invece è stato riconfermato da pochissimi mesi: come penserà di sfuggire a questa grandissima responsabilità? Ci dispiace registrare che il tempismo della Corte dei Conti, questa volta, lo abbia anticipato di gran lunga alla possibilità di scappare presso qualche altro comune, a meno che non sia stata considerata la possibilità di partecipare a qualche altra competizione elettorale.
Dunque, Fratelli d’Italia, non chiede le sue dimissioni, ma chiede di affrontare e risolvere un disastro che sta per mettere in ginocchio un intera comunità.