CAMPANIA. Al via anche in Campania la nuova stretta del Governo al fine di contrastare le irregolarità nel mercato degli affitti brevi. Dal primo settembre, infatti, è entrato in vigore in tutta Italia il CIN, ossia il “codice identificativo nazionale” per gli affitti brevi, dopo le sperimentazioni in alcune regioni, come Veneto e Puglia. Nella sostanza, il CIN servirà a censire su scala nazionale le locazione turistiche inferiori a 30 giorni, con l’obiettivo di fatto di contrastare gli affitti in nero. Come funziona? Il Codice, che va richiesto al ministero del Turismo tramite un’apposita piattaforma digitale, dovrà essere esposto in ogni annuncio e tramite un bollino dovrà essere visibile anche fuori dall’edificio in cui è collocato l’immobile. Tale banca dati è a disposizione anche dei cittadini che potranno così verificare l’autenticità del CIN di un locatore. Le nuove regole valgono anche per chi utilizza le più note piattaforme come Booking e Airbnb con cui il Governo ha stretto un accordo per far in modo che gli annunci senza CIN vengano bloccati. Le strutture avranno due mesi di tempo per adeguarsi e, oltre questo termine, per chi non fosse in regola, sono previste sanzioni che vanno da un minimo di 500 euro ad un massimo a 8mila euro.