Cronaca
DOPO DUE SETTIMANE
DOPO DUE SETTIMANE
Frana San Felice a Cancello, ritrovato il corpo del 42enne disperso con la madre
Redazione
12 settembre 2024 15:18
Eye
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SAN FELICE A CANCELLO. E’ stato ritrovato il corpo di Giuseppe Guadagnino, il 42enne che ha perso la vita insieme alla madre, Agnese Milanese nella frana avvenuta il 27 agosto nel comune di San Felice a Cancello. Dopo due settimane di ricerche, i vigili del fuoco hanno rinvenuto il cadavere nel laghetto dell’ex cava Giglio. Madre e figlio erano stati travolti da fango e detriti provocati dall’alluvione che colpì il Casertano lo scorso 27 agosto e risultavano dispersi. L'uomo era all'interno di un Apecar con la madre, quando la vettura è stata travolta dall'ondata di acqua e fango. Il corpo della madre, Agnese Milanese, era stato trovato lo scorso 2 settembre al centro del laghetto dell'ex cava Giglio, un'area distante chilometri dal luogo del ritrovamento dei rottami del veicolo.

Il ritrovamento operato nel comune di San Felice a Cancello dai Vigili del Fuoco, del secondo disperso dell'alluvione del 27 Agosto, pone tragicamente fine alle lunghe ricerche. Al momento dell'ondata di fango ed acqua l'uomo si trovava a bordo di un motocarro a tre ruote in compagnia della madre, la cui salma era stata rinvenuta nel laghetto dell'ex cava Giglio lo scorso 2 Settembre. "Per rispetto dei parenti e di coloro che stavano operando le ricerche abbiamo mantenuto sulla faccenda un religioso silenzio" ha commentato il Segretario Generale della Cisal Caserta Ferdinando Palumbo "ma oggi non possiamo far altro che manifestare la nostra rabbia per un territorio, quello della provincia di Caserta, che vive l'incuria e l'abbandono. Al netto della tragedia di fine Agosto" ha proseguito il sindacalista "non possiamo non constatare come troppo spesso non venga posta in essere una puntuale messa in sicurezza dei territori a cominciare proprio dalla città capoluogo dove ad ogni acquazzone viene giù un albero. Nell'ultimo ventennio, a partire dalla Giunta Bassolino, passando per quella Caldoro sino ad arrivare ai giorni nostri, la Regione Campania ha provato a realizzare e talvolta ha varato piccole riforme della forestazione all'insegna del risparmio, il cui impatto si è tradotto con la precarietà degli addetti e peggio ancora con le complicate rendicontazioni delle spese che hanno creato interventi a macchia di leopardo. I morti del 27 Agosto sono lì a rappresentare che è giunto il tempo di invertire la rotta".  



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