Giudiziaria
SUBENTRANO I DUE VICE
SUBENTRANO I DUE VICE
Capaccio Paestum, prefetto sospende Alfieri dalle cariche di sindaco e presidente della Provincia
Alfonso Stile
04 ottobre 2024 12:03
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CAPACCIO PAESTUM. Il prefetto di Salerno, Francesco Esposito, ha disposto la sospensione dalla carica di sindaco di Capaccio Paestum e presidente della Provincia per Franco Alfieri. Al suo posto subentrano, come facenti funzione, i vice Maria Antonietta Di Filippo e Giovanni Guzzo.

Onomastico amaro dunque per Alfieri, recluso da ieri nel carcere di Fuorni, a Salerno, dopo il terremoto giudiziario che ha investito la città dei Templi. Dalle 114 pagine dell’ordinanza cautelare firmata dal gip Valeria Campanile, emergono numerosi dettagli in relazione ai reati contestati a suo carico, ovvero corruzione e turbativa d’asta insieme alla sorella Elvira, al suo autista Andrea Campanile, al funzionario comunale Carmine Greco ed al titolare e procuratore speciale della Dervit, Vittorio De Rosa e Alfonso D’Auria, tutti ristretti, invece, agli arresti domiciliari.

Dopo essere finiti sotto la lente della Procura di Salerno a fine gennaio scorso, subendo perquisizioni personali e domiciliari, gli indagati avrebbero mostrato lo stesso “spegiudicatezza” nel proseguire le condotte anomale contestate, ricorrendo anche all’uso di pizzini nel comunicare nei suoi uffici, inducendo così il gip a spiccare le misure cautelari. Uffici che Alfieri stesso, aiutato da Campanile, provvede finanche a controllare per individuare eventuali cimici piazzate dagli investigatori, che dal telefono all’auto di servizio sono praticamente ovunque.

In tale ottica di reiterazione dei reati si spiega la misura detentiva per Alfieri, ritenuto il dominus di un sistema architettato, a tavolino, per aggiudicare due appalti della pubblica illuminazione alla Dervit, affinché la stessa concedesse, poi, subappalti all’impresa di famiglia. La prova sarebbe una fattura di 250mila euro, ritenuta illogica dai finanzieri per l’utile a cui rinuncia la Dervit in favore della Alfieri Impianti. 

Per la Procura, a fargli da tramite è il fido Campanile, che al telefono detta tempi e modalità degli appalti, controllandoli minuziosamente con tecnici ed imprese. Molte quelle perquisite dalle fiamme gialle ieri mattina per capire quali rapporti vi fossero con la Dervit. In città e sui social, intanto, la città si divide tra garantisti e accusatori. 



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