AGROPOLI. Frode milionaria nella Formazione 4.0 scoperta dalla Guardia di Finanza di Agropoli nell’aprile del 2023. Dopo la conclusione delle indagini preliminari e la richiesta di rinvio a giudizio, a carico di 269 indagati in tutta Italia, avanzata lo scorso gennaio dal pm Antoni Pizzi della Procura della Repubblica di Vallo della Lucania, il gip presso il Tribunale cilentano ha fissato l’udienza preliminare, per il giorno 17 settembre prossimo, nell’aula bunker presso la casa circondariale di Fuorni, a Salerno, davanti al gup Pietro Indinnimeo.
Presunto dominus del sistema il noto imprenditore cilentano Concordio Malandrino, coinvolto in altri procedimenti penali e destinatario di tre mandati d’arresto per svariati reati di natura fiscale, ad oggi residente a Dubai in attesa di estradizione. Parti offese il Ministero dell’Economia e Finanze, rappresentato dall’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Salerno, e la direzione provinciale dell’Agenzia delle Entrate.
INDAGINE MONSTRE - Oltre al sequestro preventivo di profitti illeciti per complessivi 57 milioni di euro, furono 9 le misure cautelari spiccate dal gip al momento del blitz delle Fiamme Gialle agropolesi: 21 i soggetti accusati del più grave reato di associazione per delinquere finalizzata all’emissione di fatture false, indebita compensazione e autoriciclaggio per generare illecitamente crediti d’imposta. I restanti indagati, che rispondono di evasione fiscale, sono i legali rappresentanti di tutte le imprese che ne hanno poi usufruito, distribuite in 42 province italiane.
Ben 770 i capi d’imputazione contestati: secondo l’accusa, avvalendosi di una fitta rete di procacciatori, delegati sindacali e professionisti compiacenti per redigere falsi contratti collettivi aziendali, attestare costi fittizi e rilasciare asseverazioni farlocche, l’organizzazione erogava e certificava attività di formazione 4.0 del personale dipendente, in realtà mai effettuata: a gestire le pratiche una società di Cicerale, che dai clienti poi incassava, a titolo di provvigione, una lauta percentuale sull’ammontare dei crediti d’imposta generati artificiosamente.