CAPACCIO PAESTUM. Con sentenza del 19 dicembre 2025, il Tribunale di Salerno - Seconda Sezione Penale, in composizione monocratica, nella persona del Giudice Vincenzo D’Arco, è stato assolto D.M. "perché il fatto non sussiste", dall’imputazione di cui all’art. 348 c.p., relativa ad un presunto esercizio abusivo della professione odontoiatrica, contestato nel lontano 2020 a Capaccio Paestum (Sa).

La decisione pone fine ad un lungo e travagliato iter processuale, durato oltre 5 anni: nel corso del giudizio, grazie ad un’attenta e rigorosa attività difensiva svolta dall’avv. Carmine Sparano, è emersa con chiarezza la totale infondatezza delle accuse, consentendo al Tribunale di accertare la correttezza della condotta di D.M. e l’inesistenza del fatto contestato: ad apporre i sigilli allo studio in Via Magna Graecia, poi dissequestrato dopo 8 mesi, furono all’epoca dei fatti i carabinieri della Stazione di Capaccio Scalo.

L’assoluzione rappresenta non solo il riconoscimento della piena estraneità dell’imputato ai fatti, ma anche un'importante riaffermazione del valore della verità processuale e della fiducia nella magistratura, che – pur dopo un percorso lungo e complesso – ha restituito giustizia a chi ha sempre confidato nell’operato delle istituzioni. D.M., all’esito della pronuncia, esprime profonda soddisfazione per l’esito del giudizio e per aver visto finalmente riconosciuta la propria correttezza, ringraziando il proprio difensore per la professionalità, la determinazione e l’umanità dimostrate in ogni fase del procedimento.

Soddisfazione viene espressa anche dalla difesa, che sottolinea come la sentenza restituisca dignità, serenità e piena onorabilità ad uno stimato professionista che ha affrontato anni di processo con compostezza, rispetto delle istituzioni e fiducia nella giustizia. Una vicenda che si chiude oggi con una parola chiara e definitiva: assoluzione.