Opinione
L'OPINIONE - Le difficoltà delle imprese
Comunicato Stampa
15 settembre 2010 13:59
Eye
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Direttore_Marino

 

“Quando ti aggiudichi un lavoro presso una pubblica amministrazione non sai più se gioire per il lavoro che ti sei procurato o piangere sapendo cosa ti aspetta”, questa è l’amara riflessione di una impresa edile che da molti anni lavora per appalti pubblici e che da qualche tempo non sa più dove sbattere la testa.

Le crescenti difficoltà nell’incasso di somme, già ampiamente maturate per lavori realizzati, sta mettendo in ginocchio le imprese. Tutte nelle stesse condizioni! L’alibi per tutte le amministrazioni, dalla Regione in giù, è il patto di stabilità. Sostanzialmente la Regione non ha soldi. 

Da premettere che è già improbabile aggiudicarsi un lavoro con un ribasso d’asta inferiore al 30%, poi ci aggiungi gli interessi bancari sul denaro che bisogna prestarsi in banca sotto forma di anticipo sulle fatture per i lavori realizzati e ci si rende conto facilmente delle difficoltà che vivono oggi le imprese. Ci sono ritardi nei pagamenti che superano anche un anno! Come possono sopravvivere le imprese? Chi ha le spalle larghe ha investito tutti i suoi risparmi nell’anticipo dei fondi, ha pagato i fornitori, sta pagando gli operai, le tasse, ecc. Ma le piccole imprese sono quelle che più soffrono questa crisi economica ed anche di nervi. Molti cominciano a licenziare gli operai, creando seri problemi a tante famiglie. Cresce la disoccupazione e frenano ulteriormente i consumi. Di male in peggio! Come dice, tra il serio ed il faceto, un mio caro amico imprenditore: “siamo dentro una tragedia”.

Recentemente una nuova legge obbliga l’impresa a pagare tutti i fornitori e gli operai esclusivamente con bonifico bancario. Addirittura bisogna adesso rifare tutti i tesserini identificativi degli operai perché devono contenere anche la data di assunzione oltre il nome dell’operaio. Si ha l’impressione, insomma, che sempre più la burocrazia prevale sulle cose che contano.

Alla fine del ragionamento dobbiamo fare alcune pessimistiche considerazioni. E’ sempre più difficile fare impresa, nonostante siamo governati da un imprenditore. E’ sempre più difficile avere a che fare con la pubblica amministrazione anche perché è diventata sempre più la casa degli incompetenti. E’ sempre più difficile trovare qualcuno che ti aiuta quando ci sono i problemi; dov’è adesso l’ANCE, dov’è la Camera di Commercio, dove sono i sindacati? E’ sempre più difficile fare impresa quando la pressione fiscale aumenta di anno in anno ma il governo ogni sera annuncia che “non metteremo le mani nelle tasche”. La cosa più grave è che siamo tutti vittime di una anestesia totale, ormai c’è  assuefazione a tutto, non c’è più voglia di arrabbiarsi, di lottare per un ideale, per la giustizia, per la meritocrazia. Questa società non promette niente di buono per il futuro,  siamo troppo appiattiti sul presente per pensare al futuro… Alziamo la voce, prima che sia troppo tardi!

Aquara, 15.09.10

                                                                                              Antonio Marino

Direttore BCC Aquara



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