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Capaccio, rincaro canoni demaniali marittimi: imprenditori ricorrono al Tar
Redazione
23 aprile 2014 14:29
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CAPACCIO. Stangata della Regione Campania sulle concessioni demaniali marittime e ricorso al Tar da parte di diversi imprenditori che svolgono attività turistico ricettive nel comune di Capaccio Paestum. È quanto sta accadendo dopo l’aumento vertiginoso dei canoni di circa il 100% cui si aggiunge l’addizionale regionale del 50%. Il ricorso al Tar è stato depositato, la settimana scorsa: oltre 30 gli operatori del settore che hanno sottoscritto l’istanza di sospensiva. Alla base del provvedimento le perplessità circa i nuovi parametri adottati dalla Regione in seguito al passaggio di classificazione del comprensorio costiero capaccese che dalla fascia B è stato inserito nella A, ovvero la fascia ad alta valenza turistica. Il ricorso adduce presunti vizi di illegittimità per il decreto dirigenziale della Regione sulla graduazione e classificazione dei Comuni costieri; e la determinazione del responsabile del Servizio Demanio del Comune di Capaccio Paestum sull’ammontare dei canoni concessori e della relativa imposta (addizionale regionale) sollevando anche la questione legata alla legittimità costituzionale dell’addizionale imposta dalla giunta Caldoro. Argomenti che motivano la domanda di sospensiva presentata al Tribunale Amministrativo Regionale. Intanto la stagione balneare, ormai alle porte, potrebbe essere altamente a rischio con gli imprenditori del settore che rischiano di ritrovarsi in ginocchio di fronte all’elevato aumento dell’imposta che non consentirebbe a molti di loro, come già più volte evidenziato anche dal Consorzio dei Lidi di Paestum, di riuscire a garantire il pagamento di quanto dovuto e quindi il regolare svolgimento delle attività. 



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