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sotto accusa anche tempi presentazione del piano urbanistico
sotto accusa anche tempi presentazione del piano urbanistico
Capaccio, infrastrutture Paestum e Puc: continua querelle circolo Pd-Amministrazione
Comunicato Stampa
01 ottobre 2014 17:37
Eye
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CAPACCIO PAESTUM. Riceviamo e pubblichiamo, di seguito, una nota del circolo del Partito Democratico di Capaccio Paestum, coordinato dal segretario cittadino Emanuele Sica, che replica al recente comunicato stampa dell'Amministrazione comunale, retta dal sindaco Italo Voza:

“Avevamo scritto un manifesto per lamentare l'assenza di un progetto sinergico che inserisse le borgate in un disegno comune di espansione economica e turistica. Una progettualità di iniziative in grado di fare di Paestum un perno per il comune e non un isola. Purtroppo anziché rispondere sui contenuti l'amministrazione ha focalizzato l'attenzione sul solito cemento (che rappresenta solo una componente). Per di più, in mancanza di contenuti validi, gli amministratori rispondono come sempre con le offese. Visto che ci danno degli ignoranti, i nostri soloni della cultura dovrebbero almeno conoscere il senso etimologico del termine. I veri ignoranti, in quanto non sanno o hanno dimenticato, sono loro. Quando si afferma che tutte le amministrazioni, succedutesi dall’800 in poi, sono intervenute con meritorie iniziative infrastrutturali e culturali per valorizzare Paestum, allora è lecito pensare che molti dei nostri attuali amministratori non sanno che si tratta di uno dei siti archeologici più saccheggiati e abbandonati al privato. Inoltre, molti membri della maggioranza, pare abbiano dimenticato le feroci critiche che rivolgevano, anche pubblicamente, alle precedenti amministrazioni quando si accingevano ad intraprendere le succitate iniziative, tra le quali si annovera anche l’opera che va dalla ex Cirio a Torre di Mare. Noi, con coerenza, siamo contrari ad opere scollegate da un progetto urbanistico più ampio  per evitare il ripetersi di inutili totem, oggetto di vandalizzazione. Risulta evidente che, siccome sono loro adesso a tirare le fila, i tanto vituperati interventi di allora sono oggi divenute grandi opere volte a valorizzare il patrimonio Paestum. Lo stesso dicasi per il sottopasso ferroviario. Molti degli attuali consiglieri comunali di maggioranza sono stati attori protagonisti anche dell’allora amministrazione Sica, che portò alla chiusura del passaggio a livello a Paestum. Oggi lamentano la mancanza di collegamento tra il Capoluogo e la zona archeologica e ci propongono opere faraoniche come soluzioni. Opere che purtroppo non vedranno mai la luce con il progetto attuale, visti anche i costi proibitivi di cui necessitano. Per il nuovo sottopasso progettato dall’amministrazione Voza, servirebbero circa 18 milioni di euro, di cui 12, stando alla relazione preliminare presentata dai nostri eroi, dovrebbero provenire da investimenti privati. Continuano a propinarci favole, volendo far credere che anche il sottopasso sia un’opera prossima alla realizzazione. Ci spieghino concretamente dove troveranno le coperture, senza ricorrere a qualche fantomatico “Zio Paperone” che per spirito filantropico dovrebbe, non si sa poi perché, regalarci una fortuna. Se questa non è demagogia condita a populismo spicciolo, allora dobbiamo credere che i nostri amministratori siano diventati improvvisamente dei Santi, in quanto capaci di fare miracoli. Chiediamo che ci si orienti verso un progetto più economico e realistico. Paestum, da volano per l’economia e lo sviluppo di tutto il territorio, è stata relegata al ruolo di gallina dalle uova d’oro riservata a pochi, i soliti noti. E non serviranno a nulla i maldestri tentativi di ribattere alle nostre accuse, supportate da fatti inconfutabili, come il manifesto pubblicato sotto il simbolo del Comune e pagato con i soldi dei contribuenti. Sarebbe stato corretto da parte loro, trattandosi di un manifesto politico e non di comunicazione amministrativa, pubblicarlo con i simboli dei gruppi consiliari che compongono l’attuale maggioranza e pagarlo con soldi propri. Ma ormai è chiara l’arroganza di questi signori che ritengono l’ente Comune una azienda privata di loro proprietà ed agiscono di conseguenza. Infine, attendiamo con ansia la presentazione di questo PUC, citato in ogni comunicato ma tenuto sempre nascosto manco fosse una rivelazione mistica. Vogliamo vedere quale progettualità di riaggregazione funzionale dei borghi esistenti e sviluppo territoriale di una città moderna sarà capace di esprimere. Intanto registriamo solo l’ennesimo proclama, come ormai avviene su tutto e da mesi, di una prossima imminente approvazione di bozza in Giunta”.  



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