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LETTERA-SFOGO AL SINDACO SU FACEBOOK
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Albanella, è raccomandata ma lascia lavoro: "Finalmente libera, stufa di dover dire sempre grazie ai politici"
Redazione
20 novembre 2014 08:38
Eye
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ALBANELLA. “Una nuova meta... un nuovo lavoro... una nuova vita... È così che inizio finalmente da cittadina libera, libera e ancora libera un nuovo percorso”. Poche parole per annunciare una liberazione e la fine della sua vita da ‘raccomandata’ per poter lavorare e guadagnare quel poco a fine mese per sostenere la propria famiglia. Inizia così, attraverso una foto pubblicata sul proprio profilo Facebook, con tanto di foto mentre è in procinto di salire a bordo del treno che la porterà verso un nuovo posto di lavoro al Nord Italia, la storia-sfogo di Lucia Russo (nella foto), per anni dipendente di varie cooperative ad Albanella, grazie alle quali lavorava nelle mense scolastiche. Riportiamo, di seguito, la lettera pubblica postata sui social network dalla signora Russo, proprio al sindaco di Albanella, Renato Josca, ed a tutta l’Amministrazione comunale.
“Al Sig. Sindaco ed al Consiglio Comunale di Albanella, sono Lucia Russo, una donna, una madre, che da sempre vive ed ha vissuto nel nostro Comune. Da molti anni lavoro, grazie alla benevolenza delle amministrazioni comunali che si sono succedute, prima in cooperativa e poi con la società che effettua il servizio di mensa scolastica. Mi rendo conto di essere stata una privilegiata, una raccomandata, in quanto, grazie al lavoro a me assicurato, ho guadagnato quei 300-400 euro mensili con i quali ho cercato di assicurare un’esistenza dignitosa ai miei figli. Sia io che la mia famiglia, pur sapendo che la cosa non fosse moralmente giusta, abbiamo da sempre votato in massa per coloro che, in quel momento, potevano assicurarci la riconferma di quel minimo posto di lavoro. Era il nostro modo di disobbligarci per essere stati dei “privilegiati”. Con il tempo, ho maturato un minimo di professionalità e penso di aver fatto del mio meglio per far bene il mio lavoro. Quest’anno, pur essendo stata confermata e quindi in qualche modo dover ancora ringraziare chi ha fatto in modo che questo accadesse, ho vissuto forte il disagio della separazione da qualche collega di lavoro messa da parte per motivi politici. A questo, si aggiunga che l’assunzione voluta dai nuovi amministratori di persone, per carità madri di famiglia in assoluta buona fede, ma sicuramente alla prima esperienza nel campo ha comportato i disservizi noti a tutti noi. Senza però voler dare addosso né alle mie colleghe di lavoro nuove assunte che comunque fanno del loro meglio, né alla società che con scrupolo e serietà, effettua il servizio di mensa, ritengo però che fin quando queste assunzioni saranno effettuate sostanzialmente dai politici, e non in nome di un minimo di professionalità, che pur dovrebbe esser richiesto, gli inconvenienti e le problematiche si ripresenteranno sempre. Mi rendo conto che è una lotta tra poveri, una lotta tra disperati e se avessimo una classe politica migliore o semplicemente degli uomini migliori al comando in qualche modo questa lotta potrebbe essere governata con ragionevolezza, con buon senso, con moderazione. Invece no, ad ogni cambio di amministrazione la stessa storia, la stessa identica storia di sempre, i privilegiati, i raccomandati, coloro che hanno avuto la fortuna di poter guadagnare per qualche mese la miseria di quei 300-400 euro a sperare di essere riconfermati, e la nuova orda di disperati che forte del voto appena corrisposto al Sindaco, all’assessore di turno pretende di essere ripagata prendendo il posto degli altri. Ditemi Voi, c’è giustizia in questo? Bene, da lunedì 17 novembre 2014 si è liberato un posto in più, ho rassegnato le mie dimissioni, non so se il futuro riserverà a me ed alla mia famiglia un futuro migliore, quello che so è che mi sento finalmente libera, libera, libera dal dover fingere, dal dover ringraziare, dal dover disobbligarmi. Vorrei che i nostri figli possano avere un futuro migliore in questo nostro paese, ma per fare in modo che questo accada tutti noi dovremmo essere migliori e dovreste esserlo soprattutto Voi, che avete la responsabilità di guidare il Paese”.



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