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aneurisma curato come cefalea
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Battipaglia, morte 57enne Antonia Quaranta: otto medici rinviati a giudizio
Redazione
25 novembre 2015 13:55
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SALERNO. Otto medici degli ospedali di Salerno, Battipaglia ed Eboli rinviati a giudizio per la morte della 57enne di Battipaglia Antonia Quaranta. La donna, deceduta all’interno del “Ruggi” il 1° agosto del 2013, fu colpita da un aneurisma che secondo l’accusa venne trattata, dagli operatori sanitari dei tre nosocomi, come semplice cefalea. Un vero e proprio calvario, durato venti giorni, per la 57enne, e che ebbe inizio nel luglio di due anni fa. Dolori lancinanti alla testa, ed un primo rivolgersi all’Ospedale di Eboli. Qui le dimissioni con la diagnosi di cefalea, con le condizioni che però, con il passare del tempo, sono andate peggiorando. Antonia Quaranta viene così trasportata in ambulanza al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Battipaglia dove le viene praticato un lavaggio per cercare di lenire la sofferenza. Anche qui arrivano le dimissioni, ma la 57enne, in preda a forti dolori, si rivolge al “Ruggi” dove la donna viene ricoverata. I medici scoprono l’aneurisma e procedono a due interventi chirurgici che però non serviranno ad evitare la morte sopraggiunta il 1° agosto del 2013. Ora il rinvio a giudizio disposto dal giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Salerno, Maria Zambrano, che ha accolto la richiesta formulata dal pm Elena Cosentino. Si tratta di Luciano Brigante, Giuseppe Scotti, Fausto Esposito, Giovanna Cantatore, Nicola Narciso, Lorenzo Cuomo, Sergio De Sio e Lucio Posteraro. Assolto il medico Vincenzo Testa, che in quel periodo era in ferie.



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