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“NIENTE DI CONCRETO È STATO FATTO”
“NIENTE DI CONCRETO È STATO FATTO”
Castellabate, emergenza cinghiali: delusione di imprenditori agricoli e contadini
Comunicato Stampa
25 gennaio 2017 15:35
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CASTELLABATE. A distanza di un anno dalla presentazione della petizione per la risoluzione del problema dei cinghiali nel territorio di Castellabate ma più in generale nell’intero Cilento niente di concreto è stato fatto. Se le Istituzioni preposte e i loro rappresentanti avessero avuto la stessa celerità d’azione con la quale hanno fatto annunci per non far esplodere la protesta, a quest’ora il problema sarebbe già stato risolto. La nostra petizione era un grido di disperazione più che di contestazione di tanti contadini, imprenditori agricoli e cittadini che sono letteralmente circondati da questi animali non appartenenti all’habitat naturale delle nostre zone. Tesi avvalorata dalla constatazione della scomparsa di tante altre specie e tante piante da sempre presenti nel territorio cilentano, con conseguente rischio per la biodiversità. È superfluo ricordare a chi ha potere esecutivo i danni derivanti dalla presenza massiccia dei cinghiali: incidenti stradali (l’ultimo proprio l’altra sera nel Comune di Castellabate), frane derivanti dalle continue distruzioni di muri nelle campagne, impoverimento della flora e delle fauna e devastazione dei campi coltivati. Siamo in presenza, quindi, di un pericolo per la sicurezza dei cittadini, per la tutela e conservazione del territorio e per lo sviluppo dell’agricoltura. Ogni mese che passa è una sconfitta per tutte quelle Istituzioni (Parco e Comune) e per i loro vertici (Presidente e Sindaco) che hanno la possibilità di agire e invece rimangono inermi, nascondendo dietro annunci la propria incapacità o mancanza di volontà di risoluzione del problema. L’aumento di qualche unità dei selecontrollori non solo è una soluzione inefficace, poiché in questi anni tale figura non ha prodotto risultati significativi, ma anche riduttiva e non curante dei tanti consigli che vengono dagli esperti (agricoltori in primis). Il Cilento ha tre risorse importanti e potenzialmente trainanti: agricoltura, pesca e turismo. La prima sta per essere assassinata dall’incapacità decisionale e gestionale di chi è ai vertici di questi Enti ma non percepisce i reali problemi della base,la seconda è continuamente ostacolata e vincolata e la terza potrebbe essere valorizzata in maniera più consona all’evoluzione dei tempi. I contadini, gli imprenditori agricoli, i cittadini sono stanchi, sono arrabbiati, sono disillusi. Il Parco e il Comune devono rispondere con i fatti, il tempo delle parole è finito.



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