CAPACCIO PAESTUM. Amministrative 2017. Riceviamo e pubblichiamo, integralmente, la seguente nota stampa diffusa dalla coalizione elettorale 'Svolta Civica' a sostegno del candidato sindaco Angelo Quaglia (nella foto).

"Quanti amori, non è la canzone di Toto Cotugno, ma il motivo di questa campagna elettorale che sta finendo senza mai cominciare. Del resto, quando i candidati a sindaco sono della stessa famiglia, i panni sporchi si lavano senza metterli al pubblico dominio. La famiglia PD, ormai è grande a Capaccio. La fa da padrone, è riuscita ad assoldare, anche coloro che fino ad oggi avevano speso la vita per dire no, io non sono comunista. Ma non vi preoccupate, non sono diventati comunisti, hanno soltanto indossato la divisa da mercenario in cerca dell’esercito che li fa vincere e primeggiare. Per costoro, politungoli di professione, non conta più cosa fare per Capaccio, per il proprio paese, conta trovare un obiettivo per continuare ad alimentare la loro sadica voglia di essere qualcuno. Siamo passati dalle lotte contadine del compianto Salvatore Paolino, ai cambi di marcia di certi candidati consiglieri senza arte ne parte che pur di continuare a sopravvivere si candidano con chi può vincere senza ricordarsi dei cinque anni passati e dei danni prodotti al paese da chi oggi si ripresenta invocando addirittura il rinnovamento della politica. Dimenticando che nel paese delle disuguaglianze, della povertà che avanza, delle difficoltà in cui sono cadute le famiglie nelle quali in ognuna c’è un anziano da accudire, un malato da curare e un giovane disoccupato in cerca di una sistemazione, nessuno ha mosso un dito. Ingrati di chiamarsi Capaccesi. Ingrati, per aver ridotto la politica ad una giostra degli affari. Ingrati, per aver contribuito a rottamare un paese sugli scogli dei sogni perduti. Funambuli, voltagabbana, miserevoli esseri senza decoro, senza dignità che hanno portato la politica a essere la congrega degli affari, lontana dalle speranze e da sogni di una popolazione ormai in ginocchio. Ma la gente ha capito, ha compreso che l’11 giugno, sarà la festa della liberazione e parteciperà compatta alla manifestazione elettorale per cancellare definitivamente una classe dirigente che non ha più niente da offrire a questo popolo se non inciuci e accordi di potere come nel caso di Palumbo e Ragni che dopo aver visto fallire il loro tentativo di accordarsi e 'fare bene' sono subito passati alle smentite. Quando un accordo fallisce bisogna subito smentirlo, altrimenti il popolo 'sciocco' comprende, li giudica e li considera quelli che sono".