CAPACCIO. Ufficio informazione, biglietteria e sala d’attesa off limits, vecchi depositi fatiscenti e pericolosi, sottopassaggi interessati da infiltrazioni di acqua e addirittura un vagone abbandonato trasformato in un dormitorio, rifugio per gli stranieri che compromettono la salubrità di tutta l’area circostante, con l’abbandono di rifiuti di ogni sorta. È questo l’identikit della stazione ferroviaria di Capaccio Scalo, i cui locali sono stati chiusi al pubblico ormai da oltre tre anni. Lo scalo non vede la presenza di nessun addetto, e il servizio per disabili è attivo solo alla stazione ferroviaria di Agropoli. Gli edifici chiusi sono la sede della stazione ferroviaria, l’attuale accesso ai binari adiacente alla struttura, e l’ingresso che attraversa i locali dell’edificio di accesso ai treni. Una situazione che in più occasioni ha sollevato la protesta e l’ira dei tantissimi pendolari, che usufruiscono dello scalo ferroviario. La contestazione riguarda soprattutto la decisione di chiudere la sala d’attesa. "Con la chiusura dei locali – polemizza un utente – siamo costretti ad attendere all’esterno l’arrivo dei treni, stazionando sulle banchine prospicienti ai binari con grave rischio per la nostra incolumità. La stazione è utilizzata da centinaia di persone, soprattutto ad inizio settimana siamo almeno trecento ad attendere il treno con un unica pensilina esistente all’aperto per il secondo e terzo binario". Sottoaccusa anche i sottopassi ritenuti troppo stretti, inadeguati e inaccessibili per i diversamente abili. Le infrastrutture, essendo presente nel sottosuolo una falda freatica, sono soggette a infiltrazioni di acqua e a fenomeni di allagamento. Il disagio per i passeggeri si aggrava ogni volta che piove. Gli utenti lamentano il fuoriuscire dell’acqua dalle pareti in cemento che, soprattutto di notte, mettono a rischio la sicurezza degli utenti, e la caduta di calcinacci che si staccano a causa dell’umidità. Ed ora lo scalo da qualche tempo è diventato anche rifugio per stranieri che utilizzano un vagone fatiscente dove hanno sistemato materassi, coperte e un vecchio frigorifero trasformato in una sorta di tavolino tra rifiuti, resti di alimenti, scarpe. Uno spettacolo indegno per un turista e non solo in un territorio patrimonio dell’Unesco.
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