App icon stile
Stile TV HD
Canale 80
Opinione
L'opinione - Capaccio: sicurezza, pulizia e decoro!
Aurelio Di Matteo
21 giugno 2012 08:44
Eye
  2303

È troppo sperare che il cambiamento di Capaccio cominci da questi tre punti? Per volare alto e ridare al territorio l’antico prestigio e la visibilità internazionale di un tempo è necessario cominciare proprio dai problemi che toccano la quotidianità. Non esistono scelte politiche per il Turismo che non siano innanzitutto scelte per i residenti. Per questo diciamo subito che è senz’altro meritorio aver portato l’attenzione sui problemi della sicurezza nel primo Consiglio comunale itinerante, svoltosi nella popolosa contrada di Licinella che nei mesi invernali è stata teatro di una serie di incendi, oltre che di altri episodi di ordinaria criminalità. Dopo le comunicazioni di rito e gli omaggi del pubblico, tra i quali un affettuoso e commovente ricordo della maestra Maria Sica, l’Amministrazione comunale ha infatti inserito al primo punto la discussione sulla sicurezza urbana nelle contrade Licinella-Torre di Mare-Santa Venere. Ci rendiamo conto che l’individuazione della località possa essere stata determinata da un vincolo statutario, tra l’altro facilmente modificabile, ma la circostanza non può esimerci dal sottolineare che a Capaccio la sicurezza non è un'emergenza esclusiva di Licinella. Essa investe in modo più o meno preoccupante tutti gli altri Borghi, grandi e piccoli, sia quelli a frequenza più stagionale sia quelli a connotazione più urbanizzata. E non si tratta sempre di piccola o occasionale criminalità, né dei furti di un modesto elettrodomestico d’uso, per i quali può essere imputabile il singolo sprovveduto immigrato. Tra incendi, scippi ai turisti, furti nelle ville chiuse per dieci mesi e in quelle abitate da residenti colti nelle ore di sonno, casseforti asportate e chi più ne ha ne metta, il fenomeno della criminalità “ordinaria” ha toccato punte che definire solo preoccupanti è senz’altro limitativo. Certo non tutto dipende dal Sindaco; ma l’elezione diretta dei sindaci, il decentramento amministrativo, il trasferimento di funzioni dallo Stato agli Enti locali (L. 59/97; D.leg.vo 112/98; modifica del Titolo V della Costituzione) ha comportato per le Amministrazioni locali un ruolo sempre maggiore per le politiche della sicurezza urbana. D’altra parte l’aumento di alcuni fenomeni (immigrazione clandestina, spaccio di sostanze stupefacenti, prostituzione, varie forme di abusivismo sociale, ecc.), distribuiti in modo diverso sul territorio, ha obbligato le Amministrazioni locali a porre in primo piano compiti di “sicurezza urbana” intesa come bene pubblico da tutelare attraverso attività poste a difesa, nell’ambito delle comunità locali, del rispetto delle norme che regolano la vita civile, per migliorare le condizioni di vivibilità, di convivenza civile e di coesione sociale. Il bisogno di legalità e di sicurezza è la condizione essenziale per ogni forma di sviluppo economico, prima ancora che per una tranquilla convivenza. Questo, sì, che non né di destra né di sinistra! A meno che non si voglia enfatizzare in modo ideologico e pregiudiziale l’ovvia contraddizione tra la necessità dei flussi migratori e il rispetto della legalità.
E non si tratta di richiamare la vieta e un po’ folkloristica figura dei sindaci sceriffi. In Provincia di Salerno ne abbiamo già uno, il quale, in verità, è sia di troppo sia senza risultati effettivi. Basta che i sindaci comincino a utilizzare i nuovi poteri amministrativi che la legge consente ampiamente e i vigili tornino a essere un corpo di prevenzione e vigilanza e non solo di direzione del traffico. Ne hanno la competenza e le possibilità! Inoltre, su richiesta e intervento dei sindaci, la normativa affida al Prefetto l’obbligo del coordinamento delle forze dell’ordine (Polizia Municipale, Carabinieri, Polizia Provinciale, ecc.) per assicurare una presenza continua al fine di presidiare e riconquistare il territorio alla legalità. La vita quotidiana dei residenti e dei turisti è accomunata da una medesima esigenza: sentirsi sicuri e al riparo dalla cosiddetta microcriminalità. La grande criminalità, di certo pericolosa per la vita sociale ed economica, lasciamola come interesse agli studiosi, ai dibattiti sul sesso degli angeli e alla rete d’indagine della magistratura. Anche perché l’Amministrazione la può combattere a costo zero, sol che, operando, s’ispiri alla trasparenza e alla legalità. Importante è già cominciare a ricreare una situazione infrastrutturale accogliente e un’organizzazione sociale e valoriale che promuovano un incremento qualitativo della vita quotidiana attraverso l’immagine di un contesto in cui si possa leggere ordine, normativa e legalità. Per fare ciò basta un po’ d’impegno e di determinazione.

Aurelio Di Matteo



Logo stiletvhd canale80
Immagine app
SCARICA
L’APP