CAPACCIO PAESTUM. È durato circa due ore, presso il carcere di Fuorni, a Salerno, l’interrogatorio di garanzia di Franco Alfieri, recluso dal 3 ottobre scorso. Oltre al gip Valeria Campanile del Tribunale salernitano, presente al colloquio anche il pm Alessandro Di Vico, titolare dell’inchiesta.
Assistito dai legali Domenicantonio D’Alessandro e Agostino De Caro, l’indagato “ha risposto a tutte le domande poste dagli inquirenti, chiarendo la propria posizione e fornendo la propria versione in ordine ai fatti e reati contestati, rigettando tutte le accuse mosse dalla Procura a suo carico” spiegano a StileTV gli avvocati difensori, che continueranno ad approfondire, nei prossimi giorni, un faldone d’indagine di quasi 22mila pagine, contenente tutte le intercettazioni, telefoniche ed ambientali, effettuate dalla Guardia di Finanza.
Alfieri ha delucidato anche sul tenore di alcune di queste intercettazioni, "senza omettere nulla per quanto concerne la sua sfera di conoscenza tecnica relativa alle procedure d’appalto ed alle fatture" finite nel mirino della magistratura, spiegando anche i propri rapporti con gli altri indagati. Un Alfieri che, a detta dei legali di fiducia a StileTV, “si è mostrato moralmente forte e tenace, tipico del suo carattere cilentano, l'atteggiamento degli inquirenti è stato molto aperto a comprendere e il tutto si è svolto in un clima sereno. Dimissioni? Questo non lo so, l'aspetto politico non attiene al mio ruolo, sono valutazioni che può fare solo Alfieri”.
"Il presidente - ha spiegato ancora l'avv. D'Alessandro - è sicuramente provato perché il carcere fa danni a tutti e non è un habitat piacevole dove stare, ma non si abbatte. È un uomo molto forte. Ha, peraltro, avuto tante testimonianze di stima e amicizia, molte delle quali giunte proprio tramite me che mi sono fatto portavoce. E lui è rimasto molto contento di queste manifestazioni di vicinanza e solidarietà. Questa mattina, Alfieri ha risposto a tutte le domande, si è difeso, argomentando a quanto contestatogli. Su sollecitazione del giudice e del pm, che era presente, ha chiarito la sua posizione. Insieme a me, nella difesa c'è anche il collega Agostino De Caro con il quale condividiamo la strategia difensiva. Al momento fanno fede solo le parole di Alfieri. Abbiamo avuto pochissimi giorni per presentare le prove utili a suffragare quanto dichiarato dal nostro assistito. Nel frattempo che esibiremo le prove, vediamo se con l'interrogatorio abbiamo generato qualche dubbio nel giudice tale da far valutare una diversa misura cautelativa. Bisognerà vedere se ci sarà una mitigazione della misura in base anche alla sensibilità del giudice dopo l'interrogatorio di Alfieri".
L’avv. D’Alessandro assiste anche la sorella di Franco Alfieri, Elvira, ed il suo autista e componente di staff Andrea Campanile, che saranno ascoltati, invece, mercoledì mattina, in Procura, insieme agli altri indagati finiti agli arresti domiciliari, ovvero: Vittorio De Rosa e Alfonso D’Auria, difesi dall’avv. Antonello Natale, e l’ing. Carmine Greco, rappresentato dall’avv. Enrico Tedesco. Obiettivo primario, per tutti, è ottenere la revoca o l’attenuazione delle misure cautelari, per poi valutare, di concerto con i difensori, se procedere con istanza di Riesame o direttamente per Cassazione. Appare logico pensare che bisognerà attendere che tutti gli indagati siano ascoltati prima che il gip prenda qualsiasi decisione.
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