NOCERA INFERIORE. Sesso per evitare lo sfratto: condannato a 7 anni e 8 mesi in primo grado l'ufficiale giudiziario che prestava servizio presso il Tribunale di Nocera Inferiore, arrestato nel settembre dello scorso anno. L’uomo, dapprima ristretto ai domiciliari, era finito in carcere a seguito dell’aggravamento della misura cautelare ed è recluso, dal marzo scorso, presso la casa circondariale di Vallo della Lucania, dopo l'accoglimento, da parte del Riesame di Salerno, del ricorso proposto dalla Procura nocerina.
Il 65enne rispondeva di concussione, violenza sessuale e corruzione in atti giudiziari. I reati contestati riguardavano procedimenti di sfratto ai danni di donne in condizioni di grave disagio socio-economico: in sostanza, l'ufficiale giudiziario minacciava le vittime di procedere con l’immediata esecuzione dello sfratto se non avessero soddisfatto le sue richieste di natura sessuale.
Cadute, invece, le accuse a carico di quattro avvocati coinvolti nell’inchiesta, accusati di singoli casi di corruzione. Per un quinto legale, la Procura ha archiviato la posizione, in fase preliminare, dopo che il tribunale del Riesame aveva ridimensionato la posizione, da indagato a vittima. Nell’ambito dello stesso procedimento giudiziario, condannati anche un privato di Angri ad 1 anno e 9 mesi, con pena sospesa; tre imprenditori hanno invece patteggiato pene tra uno e due anni di reclusione, mentre per altri cinque è in corso il processo ordinario.
A condurre le indagini carabinieri e finanzieri, che documentarono un sistemico quadro di mercimonio della funzione pubblica in relazione a procedure di esecuzione forzata e di notificazione, con plurimi episodi di concussione e violenza sessuale aggravata, rivelazione di segreto d’ufficio e corruzione in atti giudiziari, commessi da luglio a novembre del 2022.