GELBISON, LA SCONFITTA DI VIBO VALENTIA FIGLIA ANCHE DELLE ASSENZE E DELLA SFORTUNA
Una sconfitta che brucia quella di Vibo Valentia. La Gelbison cade contro la Vibonese e continua a manifestare il momento no in trasferta, che la vede soccombere da quattro partite consecutive. Ma lo stop del “Luigi Razza” è figlio anche di alcune attenuanti. Alessandro Erra ha dovuto fare i conti con l’emergenza a centrocampo. Fuori i perni principali della zona nevralgica. Out Pecora e Santonicola, con Manzillo che non è stato recuperabile per il match. Così, il tecnico dei vallesi ha dovuto rivoluzionare l’assetto base, inserendo il centrale difensivo Manzo in mediana e proponendo il classe 1994 Aufiero, all’esordio assoluto dal primo minuto. Poi, a recare danni è stata anche la sfortuna nei momenti topici del confronto. Dopo il vantaggio della squadra di Antonio Soda, un gol definito “gollonzo” in sala stampa da Erra per la particolare dinamica della marcatura dell’attaccante Cosenza, la Gelbison ha reagito, sfiorando con l’ex Pascuccio la rete del pareggio. Un palo, il primo della giornata, che ha indirizzato il restante corso della partita, con Marasco che ha approfittato di una nuova disattenzione difensiva rossoblu per bucare Spicuzza. Tutto ciò prima del nuovo episodio che ha girato le spalle ai rossoblu, l’altro legno centrato da Galantucci. Non era giornata, in pratica, e la Gelbison adesso si vede costretta anche ad assistere al sorpasso del Savoia, che mette la freccia e s’insedia al terzo posto, fino a due giorni fa di proprietà dei vallesi, che restano comunque sigillati nella loro posizione che oggi vale gli spareggi-promozione. La risposta? Potrà giungere riprendendosi il tutto tra dodici giorni, quando i rossoblu se ne andranno al “Giraud” di Torre Annunziata, con un derby play-off da vivere e affrontare tutto d’un fiato.
AGROPOLI, I DELFINI RITROVANO I TRE PUNTI E I GOL DI MALLARDO
Vivere la sosta in modo sereno. Obiettivo centrato in casa Agropoli, perché la vittoria di domenica contro il Ragusa vale doppio se non triplo, come i tre punti messi in cascina, che conducono a ventisei il computo dei delfini di Franco Dellisanti. Il 2-0 agli azzurri di Giuseppe Anastasi ha l’effetto ristoratore per i biancazzurri che risucchiano nel vortice anche gli stessi siciliani e soprattutto ridonano serenità ad un ambiente che veniva da tre immeritate sconfitte consecutive, dove l’Agropoli aveva giocato bene e raccolto nulla. Un risultato importante è maturato anche in prospettiva quando, a maggio, si faranno tutti i conti e si tireranno le somme e si emetteranno i verdetti. L’Agropoli ha poi ribadito la legge del “Guariglia”, dove si continua a far bene e che ha festeggiato l’atteso ritorno al gol di Giuseppe Mallardo, che potrebbe ripetere ciò che è avvenuto l’anno scorso quando il bomber napoletano vestiva la maglia della Battipagliese. Mallardo giunse al “Pastena” ed iniziò a segnare, soprattutto nella seconda parte della stagione, divenendo il trascinatore delle zebratte verso i play-off. Un compito, quello del trascinatore, messo adesso sulle forti spalle dell’attaccante, chiamato a portar via dalla zona play-out l’Agropoli. Un primo segno è giunto girando di testa in rete la palla dell’1-0 contro il Ragusa, ritrovando la via del gol dopo un digiuno che durava da Palazzolo, ad inizio dicembre. Se le altre contendenti per la salvezza contano su prime punte e reparti offensivi implementati e pronti a battagliare, il “salvatore” dei delfini dovrà essere lui, soprattutto considerando che la prossima tappa, dopo la sosta, quella di Caltanissetta contro la Nissa formato Juniores, è l’ideale passaggio per un pieno di reti e di punti.
PRO CAVESE, TERZA VITTORIA DI FILA: LA SQUADRA DI CHIETTI AL MOMENTO FUORI DAI PLAY-OUT
Non c’è due senza tre. Il proverbio diviene il motto della Pro Cavese di Francesco Chietti che in un solo colpo torna da Paternò con la terza vittoria consecutiva e si tira fuori, momentaneamente dalla zona play-out. Il giovane tecnico gongola e si gode l’effetto del suo arrivo alla guida dei metelliani che hanno sfoderato al “Falcone-Borsellino” una prova superba rimontando l’iniziale svantaggio degli uomini di Pippo Strano e reagendo con due colpi d’autore. Il Paternò rientra nella griglia delle contendenti alla salvezza, la Pro Cavese mostra i muscoli e le qualità di una rosa che in quella posizione sembra soltanto di passaggio. Ora la sosta, maledetta nell’ambiente aquilotto, proprio perché sarebbe stato buono sfruttare l’onda lunga del momento positivo, che passa attraverso anche storie come quelle di Manzi, il difensore-goleador capace di realizzare ben cinque reti in campionato. Soltanto una in meno rispetto al bomber principe, Claudio De Rosa, mentre la curiosità riguarda Matteo Borsa, che al debutto ha lasciato il segno. Il salernitano classe 1993, ex Gelbison, protagonista della passata stagione con la maglia rossoblu, ha trovato casa a Cava, dove lo zio Alberto, sempre centrocampista, ha scritto pagine importanti proprio in queste categorie con la storica Cavese.