PISTOIA. Si scrive vittoria, si legge ossigeno, non è il classico gioco di parole , ma un affermazione concreta dal peso specifico non banale di una Scafati corsara in quel di Pistoia. Un successo che smuove la parte bassa della classifica provocandone un vero e proprio terremoto, Pistoia sempre più in basso a quota 8 punti. Gli uomini di coach Ramondino salgono a quota 12 e iniziano a respirare aria pulita prima della pausa per le final 8 di Torino.
Partita giocata ad alti ritmi sin da subito da entrambe le squadre, gli ospiti soffrono subito la veloce transizione offensiva dei toscani che impongono il loro ritmo all'incontro, l'infortunio a metà primo quarto di Akin sparigiia le carte sin da subito per coach Ramondino che deve affidarsi alla sua panchina. Messaggio che è arrivato forte e chiaro ai suoi giocatori, sono complessivamente 38 i punti in uscita dalla panchina, una delle chiavi di volta principali del successo esterno dei campani.
La luce della ribalta è di Federico Miaschi, prestazione monstre del talento cresciuto in casa Reyer, 18 di valutazione, 20 Punti e 5 su 8 da 3 con canestri dal coefficiente di difficoltà altissimo. Una serata da delirio, mostrando onnipotenza cestistica, su una gamba, in controtempo e col raddopcio sistematico. Con momenti degni da Stephen Curry, insieme a lui, l'onnipresente capitan Cinciarini a suonare la carica e tenere alta la china nei momenti di difficoltà. Non è una vittoria qualunque, ma un messaggio da mandare a tutte le altre squadre in lotta per la salvezza, Scafati è viva e non molla nei momenti di difficoità ma alza il livello e la qualità nei momenti cardine della partita. Un PalaCarrara caldissimo non ha scalfito la Givova, ma ha dato benzina soprattutto nei minuti finali di partita, in cui i campani hanno mostrato attributi e la giusta garra per conquistare i 2 punti. da rivedere la prestazione del neo arrivato Maxhuni, sprazzi di buon basket ma spesso troppo assente durante i tanti possessi giocati in una partita senza pause. La cura Ramondino inizia a dare gli effetti desiderati, seconda vittoria consecutiva ma sopratutto concentrazione sempre alta nel corso di tutti e 40 i minuti di gioco, gran problema dei campani viste le tante partite perse in over time e in situazioni di punto a punto. Adesso la Givova può guardare con tranquillità alla prossima pausa. Al rientro la
sfida con Venezia al PalaMangano, altro test importante per dimostrare l’ottimo periodo di forma e scacciare l’incubo A2 puntando una salvezza tranquilla.
Vincenzo Torino