AFRAGOLA. Uccisa a pietrate, il corpo chiuso in un armadio, poi ribaltato e coperto da un vecchio materasso e masserizie varie in un casolare abbandonato. E' stata uccisa così Martina Carbonaro, la 14enne scomparsa di casa due giorni fa ad Afragola. A confessare, dopo un lungo interrogatorio, il terribile gesto, l'ex fidanzato, Alessio Tucci, un ragazzo di 18 anni. Il motivo, rivelato tra le lacrime al pm di turno, è che lei lo aveva lasciato. Martina, secondo la ricostruzione dei carabinieri, non voleva assolutamente riallacciare il rapporto interrotto ma avrebbe accettato lo stesso di incontrarsi con l'ex fidanzato nello stesso luogo dove solitamente si vedevano quando stavano insieme. Qui, al culmine di una lite, lui avrebbe colpito la ragazza con una pietra e poi avrebbe provato ad occultarne il corpo. Il fatale ultimo appuntamento, di cui ormai sono piene le cronache, il momento più pericoloso e talvolta drammatico, nell'epilogo di una storia tra due persone.
Sul luogo dove è stato trovato il cadavere della ragazza è iniziato un mesto pellegrinaggio. Due donne hanno portato fasci di fiori. Su una c'è la scritta: 'Dolce angelo non meritavi questa fine. Basta femminicidi". Le persone che passano chiedono "provvedimenti severi" perché "non si può distruggere una vita cosi". Sul posto è giunta anche uno zio di Martina che in lacrime ha raccontato le ore frenetiche della ricerca. L'allarme era scattato ieri sera, anche attraverso i social. I carabinieri della compagnia di Casoria hanno immediatamente fatto scattare i controlli e questa mattina all'alba hanno fermato il presunto assassino. Durante l'interrogatorio, Tucci ha provato a crearsi un alibi, ma alla vista di alcune immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona, è crollato e ha confessato.
Un commento è arrivato dal sindaco di Afragola, Antonio Pannone: "Purtroppo Martina Carbonaro, la quattordicenne afragolese scomparsa l’altro ieri, è stata trovata stanotte priva di vita in quella che era l’abitazione del custode del complesso sportivo “Luigi Moccia”. Si indaga per omicidio. Siamo tutti profondamente addolorati per l’orrore dell’inaccettabile morte di una adolescente a cui è stato tolto il diritto di vivere. È una immane tragedia che sconvolge la nostra comunità, attonita di fronte alle barbarie di chi non ha rispettato la libertà e la dignità di una giovanissima donna. Alla famiglia di Martina esprimo sentimenti di profondo cordoglio a nome mio personale e della Città di Afragola. Sono certo che nulla resterà di intentato nelleindagini in corso per assicurare alla giustizia il responsabile di un delitto così efferato. Ringrazio i Carabinieri, la Polizia di Stato, i Vigili del fuoco e la Polizia municipale per la professionalità e la tempestività dimostrate sul piano operativo nelle attività di ricerca, con il costante coordinamento della Prefettura e dell’autorità giudiziaria e con il supporto dell’efficiente sistema di videosorveglianza comunale. Oggi Afragola piange per l’inconsolabile dolore di una vita spezzata, un fiore reciso con una cieca violenza senza senso che toglie il respiro: una perdita che non ammette spiegazioni ma che deve vederci tutti ancora più impegnati nel difendere i diritti e le speranze dei nostri giovani, il bene più prezioso di cui disponiamo".
IL COMUNICATO STAMPA DELLA PROCURA DI NAPOLI NORD
Nel corso della nottata odierna, a seguito di un'incessante attività indagine, con ricerca e perlustrazione, prolungate anche nell'arco notturno, il personale del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna, della Sezione Operativa della Compagnia di Casoria e delle Stazioni Carabinieri di Afragola e Casoria, con la direzione ed il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord, ha rinvenuto il corpo ormai senza vita della minore Carbonaro Martina, scomparsa la sera del 26 Maggio 2025. Le attività d'indagine proseguite successivamente - consistite in sommarie informazioni testimoniali e acquisizione capillare dei sistemi di video-sorveglianza, con dettagliata attività sopralluogo e repertamento - consentiva di ricostruire compiutamente i movimenti nelle ultime ore di vita della giovane, e identificare il possibile autore dell'omicidio, il quale a seguito di interrogatorio dinnanzi al Pubblico Ministero rendeva dichiarazioni confessorie, ammettendo di aver volontariamente cagionato la morte di Carbonaro Martina, occultandone il cadavere. Su queste basi, veniva disposto dalla Procura di Napoli Nord il fermo di indiziato di delitto per omicidio pluriaggravato e occultamento di cadavere.