CAPACCIO PAESTUM. Presunti appalti pilotati a Capaccio Paestum, nel Salernitano. Il Tribunale del Riesame di Salerno ha rigettato la richiesta di revoca o attenuazione della misura cautelare presentata dai legali dell'ex sindaco Franco Alfieri, gli avvocati Domenicantonio D'Alessandro e Agostino De Caro, relativa all'ordinanza spiccata dal gip di Vallo della Lucania nell'ambito del primo filone dell'indagine condotta dalla Procura di Salerno e poi trasferita a quella cilentana per competenza territoriale (Alfieri è comunque ristretto ai domiciliari nell'ambito di un'altra indagine della Procura salernitana, quella sul presunto scambio elettorale politico-mafioso con il pregiudicato Roberto Squecco).
Accolta, invece, la medesima richiesta presentata dall'avv. Cecchino Cacciatore, difensore di Andrea Campanile, che torna dunque in libertà avendo ottenuto la sostituzione degli arresti domiciliari con il divieto di dimora nella città dei Templi. In precedenza, l'ex staffista di Alfieri era già stato autorizzato a recarsi al lavoro presso una ferramenta, part-time, dal lunedì al sabato.
Questa la situazione degli altri indagati: Vittorio De Rosa e Alfonso D'Auria della Dervit, difesi dall'avv. Antonello Natale, non hanno presentato ricorso al Riesame, bensì direttamente alla Suprema Corte di Cassazione. L'ing. Carmine Greco, invece, ha sostenuto proprio questo pomeriggio l'interrogatorio di garanzia richiesto dal procuratore capo Francesco Rotondo di Vallo della Lucania: il colloquio è durato 3 ore e 15 minuti, al termine del quale il legale difensore Enrico Tedesco ha preannunciato, allo stesso Rotondo, la presentazione di un'istanza di revoca o sostituzione della misura cautelare per Greco, sottoposto ai domiciliari dal 3 ottobre dello scorso anno. Era già tornata libera, invece, Elvira Alfieri, sorella dell'ex sindaco.