CAPACCIO PAESTUM. Presunti appalti pilotati a Capaccio Paestum, nel Salernitano. Dopo gli indagati Elvira Alfieri, Andrea Campanile e Carmine Greco, revocati gli arresti domiciliari anche ad Alfonso D’Auria, già procuratore speciale della Dervit, che torna dunque in libertà. Il gip del Tribunale di Vallo della Lucania, Domenico Valerio Ragucci, ha accolto infatti la richiesta di revoca o attenuazione della misura cautelare presentata dal legale difensore, l’avv. Antonello Natale, disponendo per D’Auria il divieto di dimora nella città dei Templi con la prescrizione di non recarsi a Capaccio Paestum senza il preventivo nulla osta dell’autorità giudiziaria.
La decisione è giunta, stamane, all’esito di nuovo interrogatorio sostenuto davanti al procuratore capo di Vallo della Lucania, Francesco Rotondo, durato 3 ore, in considerazione del fatto che “risultano essersi affievolite le esigenze cautelari generali”. In tale indagine, ovvero il primo filone sui presunti appalti della pubblica illuminazione manipolati con la Dervit condotto dalla Procura di Salerno e poi passato a quella cilentana per competenza territoriale, D’Auria risponde dei reati di turbata libertà degli incanti aggravata in concorso, relativamente a due capi d’imputazione. Restano ancora ai domiciliari, invece, l’ex sindaco Franco Alfieri e l’ex legale rappresentante della Dervit, Vittorio De Rosa.