SALERNO. "L’industria italiana soffoca sotto i vincoli UE, non per colpa dei dazi": il cavaliere De Rosa, noto imprenditore salernitano e CEO del Gruppo Smet, incalza Confindustria. Il Presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, ha recentemente sollevato preoccupazioni sui possibili dazi americani al 30%, evidenziando come queste barriere commerciali possano avere un impatto devastante sull’industria manifatturiera italiana, il nostro secondo mercato di esportazione. Tuttavia, il Cavaliere Domenico De Rosa, CEO di Smet, ha risposto con fermezza, puntando il dito non tanto sui dazi, ma sulle politiche europee e nazionali che, a suo avviso, stanno soffocando l’industria italiana.
L'Industria Italiana è in Crisi da Tempo - Il Cavaliere De Rosa non è convinto che i dazi americani siano la causa principale delle difficoltà economiche del paese: "La manifattura italiana è in difficoltà da tempo, settori chiave come automotive, chimica e farmaceutica sono in contrazione drammatica. Queste difficoltà si sono manifestate ben prima che i dazi americani fossero una minaccia concreta." Secondo De Rosa, la stagnazione della produzione industriale non è dovuta esclusivamente alle sfide esterne, ma a fattori interni, tra cui politiche che, se non correttive, continuano a penalizzare la competitività del sistema produttivo.
La Responsabilità della Politica Europea - Il Cavaliere ha puntato il dito contro l'Europa, che a suo dire ha smesso di credere nella produzione industriale. "Le nostre imprese sono soffocate dalla burocrazia e dai costi energetici insostenibili. E l’agenda ambientale imposta dall’UE, pur necessaria, non tiene conto della realtà industriale", ha spiegato. Secondo il CEO di Smet, l'Italia sta soffrendo un doppio danno: da un lato, l'Europa continua a imporre vincoli burocratici e costi elevati; dall’altro, i nostri principali concorrenti riescono ad aggirare o rinviare l’applicazione di normative che in Italia sono diventate un peso insostenibile.
La Diplomazia Economica Non Basta - Se da un lato De Rosa riconosce che la diplomazia economica è essenziale, dall’altro ritiene che questa non sia sufficiente a risolvere i problemi strutturali del sistema produttivo italiano. "Non possiamo continuare a chiedere alle nostre aziende di competere a livello globale quando vengono ostacolate da un quadro normativo incompatibile con la crescita", ha dichiarato.
Per il CEO di SMET, l’obiettivo non dovrebbe essere solo quello di aprire nuovi mercati, ma piuttosto di ripensare il modello industriale dell’Italia per renderlo di nuovo competitivo in un mondo globalizzato. "Non basta combattere l’oscurità esterna. Dobbiamo risolvere i problemi che ci sono in casa", ha sottolineato.
Un Appello a Confindustria - Il Cavaliere De Rosa ha lanciato un appello diretto a Confindustria, chiedendo un cambio di approccio nella difesa dell'industria italiana. "Confindustria deve difendere l’impresa italiana non solo dai dazi esterni, ma anche dai vincoli e dalle normative che stanno uccidendo il nostro sistema produttivo", ha affermato. "La Confindustria deve essere una voce forte, capace di farsi sentire in Europa per difendere il Made in Italy e per garantire che la transizione ecologica non significhi la nostra deindustrializzazione".
Il Realismo Industriale è la Soluzione - Il Cavaliere De Rosa ha concluso il suo intervento con una proposta di realismo industriale, che secondo lui è la chiave per affrontare la crisi. "Il sistema produttivo italiano non può sopravvivere a lungo sotto il peso delle normative che lo soffocano".