CASTELLAMMARE DI STABIA. Il timbro di Ignazio Abate é evidente. E questo é già un gran bel primo passo per la Juve Stabia i cui sostegni reggono in Liguria - finisce 1 ad 1 - contro un’Entella esuberante che l’avrebbe volentieri spuntata se non fosse stato per il portiere Confente, di livello simile al Thiam apprezzato l’anno scorso. “Non dobbiamo prendere gol”, rilanciava alla vigilia il tecnico neanche quarantenne delle Vespe figlio di Beniamino Abate portiere negli anni 90 dell’Inter che lo avrà istruito sull’argomento. E invece un pallone é finito nel sacco dei campani, senza Battistella, solo dopo però lo spunto del capitano Leo Candellone, con indosso una maglietta rabberciata, che in avvio di ripresa segna un gol mica facile da fare facendo valere nel groviglio sotto porta la sua struttura fisica non esattamente mastodontica. Non un gesto scontato considerando che la Juve Stabia proprio lì in avanti deve mettere un giocatore dal tonnellaggio maggiore per sopperire all’addio di Adorante. Da rifinire anche la costruzione dal basso certificato dal sistematico indietreggiamento di Leone che spende enormi energie in fase di playmaking. L’Entella non fa passare un quarto d’ora e approfitta, guarda caso, della poca fisicità della Juve Stabia surclassata dallo svettante Marconi che di testa pareggia lo score. A questo punto Abate serra le fila togliendo un trequartista come De Pieri ed inserendo un mediano come Pierobon. Out anche Reale sulla corsia mancina per Cacciamani, 18enne terribile scuola Torino, che tra doppi passi e cambi di direzione crea scompiglio in banda. La partita s’inclina sul binario dell’equilibrio rispettato fino alla fine. Arriva da Chiavari dunque una conferma al buon lavoro di Abate, campano d’origine, che aspetta dal ds Lovisa, abile talent scout, un centravanti di stazza oltre al giovane Vavassori dell’Atalanta. Il profilo giusto sarebbe quello di Niang.