MADDALONI. È stata una chiamata al 112 per segnalare una lite domestica a far scattare l’intervento dei carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Maddaloni, nella giornata di ieri, 2 settembre.
A chiedere aiuto è stata la nuora di una 81enne disabile, che ha denunciato i comportamenti violenti della badante, appena assunta, nei confronti dell’anziana suocera.
La donna, una 49enne di origini moldave, era stata incaricata da pochi giorni di assistere l’anziana, ma secondo le prime ricostruzioni si sarebbe resa protagonista di una serie di maltrattamenti.
All’arrivo dei militari la badante, subito apparsa in evidente stato di ebbrezza, con forte alito vinoso, ha continuato a inveire in lingua straniera contro la vittima.
Alla richiesta di fornire le proprie generalità, la 49enne ha rifiutato di collaborare, accendendo la fotocamera del cellulare per riprendere i carabinieri, minacciandoli di fargli perdere il lavoro, passando poi ad aggredirli fisicamente con calci e pugni.
Nel frattempo, l’ispezione dell’abitazione ha rivelato condizioni igienico-sanitarie a dir poco degradanti: escrementi umani sul letto della 81enne e sul pavimento della camera da letto, un secchio contenente panni e pannoloni sporchi, chiari segni, questi, di assenza di assistenza adeguata.
L’81enne vittima, è stata trovata in lacrime, seminuda, seduta sulla sedia a rotelle e in precarie condizioni fisiche e psicologiche, con diverse ecchimosi sulle braccia.
La nuora, sentita dai carabinieri, ha riferito che la badante avrebbe costretto l’anziana a restare a letto tutto il giorno e che, in più circostanze, come riferitole dalla stessa suocera, la badante l’avrebbe anche picchiata quando le avrebbe chiesto di alzarla dal letto.
Vista la gravità della situazione, è stato immediatamente richiesto l’intervento del personale sanitario del 118, che ha prestato le prime cure sul posto.
Durante la perquisizione personale, nella borsa della 49enne, i carabinieri hanno trovato 270 euro in contanti e il cellulare di proprietà dell’anziana, sottrattole per impedirle di chiedere aiuto ai familiari.
La donna è stata dichiarata in arresto e condotta presso il carcere femminile di Secondigliano, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
L’intervento tempestivo dei carabinieri ha evitato che la situazione degenerasse ulteriormente, ma resta l’amarezza per un episodio che dimostra quanto sia importante vigilare e scegliere con attenzione le figure destinate alla cura di persone non autosufficienti.