CASTEL VOLTURNO. Stamattina i Carabinieri della Compagnia di San Vito dei Normanni (BR) hanno eseguito, a Castel Volturno (CE), con l’ausilio nella fase esecutiva di personale del Reparto Territoriale di Mondragone (CE), della Compagnia di Castellaneta (TA) e del Nucleo Cinofili di Sarno (SA), un’ordinanza cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Brindisi su conforme richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di sette persone domiciliate a Castel Volturno. In particolare, agli indagati è stato contestato il concorso di persone nei reati di furti in abitazione e ricettazioni. Inoltre, ad uno dei componenti del gruppo è stato contestato anche il reato di evasione dagli arresti domiciliari, essendo stato sorpreso a partecipare ai furti nonostante fosse già gravato da misura cautelare.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Brindisi e condotte dai Carabinieri della Stazione di Carovigno, hanno permesso di individuare gli indagati che, il 29 maggio 2025, nel giro di poche ore, avevano messo a segno tre furti, utilizzando due veicoli nelle zone di Fasano, località Pezze di Greco, e Carovigno (BR). L’attività investigativa, dopo le denunce presentate dalle vittime, con l’immediata analisi delle immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza presenti in zona, hanno consentito di individuare i malviventi, con il volto parzialmente travisato, intenti a introdursi nelle case dopo aver forzato le serrature. Gli inquirenti, grazie alla ricostruzione dell’intero percorso seguito dagli indagati, hanno individuato la loro base logistica in una villetta presa in affitto a Castellaneta Marina (TA). La stretta sinergia fra la Stazione di Carovigno e i Carabinieri della Stazione di Palagianello (TA) ha permesso di cogliere i sette indagati all’interno della citata villetta a Castellaneta Marina, mentre erano ancora intenti a dividere la refurtiva. Tale tempestiva cooperazione tra i reparti dell’Arma è stata determinante per il buon esito delle indagini ed il ritrovamento di quanto sottratto.
Il sequestro, durante l’attività investigativa, di radiotrasmittenti, torce, telefoni cellulari, di abbigliamento utile per il travisamento e di un’autovettura con targhe contraffatte, indica che probabilmente si tratta di un gruppo organizzato dedito alla commissione di furti, con una pianificazione meticolosa ed un’elevata professionalità, anche fuori dalla propria regione di provenienza.
Nel corso delle perquisizioni stati rinvenuti e sottoposti a sequestro diversi arnesi atti allo scasso.
Ovviamente gli indagati non sono da ritenersi colpevoli fino a quando la responsabilità penale non sarà accertata con sentenza irrevocabile.