NAPOLI. Confagricoltura Campania presenta il documento politico “Agricoltura al centro dello sviluppo regionale 2025 - 2030”, per rilanciare la centralità e il protagonismo dell’agricoltura come vera leva della crescita regionale.
Dialogo, confronto costruttivo e cooperazione con le istituzioni sono i pilastri della nuova impalcatura immaginata dalla federazione regionale, pronta a irrobustire la centralità dell’agricoltura in un complesso progetto di crescita e sviluppo integrato. Alla luce degli equilibri politici e partitici raggiunti, Confagricoltura Campania impegna la scena, e lancia un piano progettuale di 12 punti, una piattaforma di attività e azioni da mettere in campo nella prossima consiliatura.
L’auspicio è aprire un percorso comune per promuovere una visione condivisa utile a rafforzare la competitività del sistema agricolo. Confagricoltura Campania si impegna dunque, a partire da subito, a consegnare ai candidati e alle segreterie partitiche le proposte utili a redigere programmi e proposte, tutte tese a traguardare il futuro dell’agricoltura, riconoscendo il settore come leva strategica per l’occupazione, la coesione sociale e la valorizzazione del territorio.
Una piattaforma di idee e progetti frutto del dialogo e confronto con aziende, realtà associative e con centri di ricerca e università. L’obiettivo annunciato corre sul doppio binario: sostenere le aziende agricole e le filiere produttive, e consolidare un confronto stabile e trasparente con le istituzioni regionali. Solo percorrendo insieme la strada della cooperazione e della collaborazione, sarà possibile sciogliere i nodi irrisolti e fissare nuovi traguardi.
I 12 PUNTI PROPOSTI DA CONFAGRICOLTURA CAMPANIA:
1. Agricoltura motore dello sviluppo.
L’agricoltura campana deve essere riconosciuta come leva strategica per economia, occupazione, sostenibilità e coesione sociale.
2. Governance e confronto stabile.
Rafforzare il ruolo del Tavolo Verde e dei Gruppi di coordinamento inter-assessorile per garantire decisioni condivise e operative.
3. Semplificazione e efficienza amministrativa.
Ridurre burocrazia e tempi, digitalizzare procedure, rafforzare il ruolo dei Centri di assistenza agricola e rendere operativa l’AGEAC come Ente pagatore regionale.
4. Investimenti mirati e filiere integrate.
Concentrare risorse su capitoli di spesa strategici, favorendo progetti di aggregazione e accordi di filiera.
5. Accesso al credito e strumenti finanziari innovativi.
Potenziare i fondi rotativi regionali (SRD27, SRD28) e ricostituire il tavolo permanente con ABI per migliorare competitività e liquidità.
6. Giovani e ricambio generazionale.
Maggiori risorse per l’insediamento, procedure snelle e sostegno a piani di sviluppo aziendale con formazione e tutoraggio.
7. Tutela del territorio e risorse naturali.
Politiche mirate per aree svantaggiate, piano forestale regionale con nuova agenzia forestale, revisione governance dei parchi, rafforzamento dei GAL e delle comunità montane.
8. Gestione sostenibile delle risorse.
Piano regionale dell’acqua integrato (agricoltura-ambiente-energia)
9. Innovazione, digitalizzazione ed energia.
Rilanciare l’azienda Improsta come hub AKIS (ricerca, formazione, consulenza, impresa), rafforzare il servizio fitosanitario, investire in digitalizzazione agricola e agroenergie rinnovabili.
10. Lavoro.
Definire un piano strategico che faciliti l’incontro tra domanda e offerta di lavoro nel settore agricolo
11. Politiche di bilancio e marketing territoriale.
Aumentare la quota di bilancio regionale destinata all’agricoltura; creare una cabina di regia per il brand Made in Campania e sostenere l’internazionalizzazione delle imprese.
12. Promuovere l’intelligenza artificiale in agricoltura.
Investire in progetti di AI per rendere le aziende agricole campane più innovative e competitive, sostenendo l’adozione di tecnologie avanzate per migliorare efficienza e sostenibilità.