PORTICI. Ci sono date che restano impresse nella memoria collettiva di una città. E per Portici, quella notte di quattro anni fa è una ferita che non si rimargina. Era una notte come tante, ma divenne una delle più buie: Giuseppe Fusella e Tullio Pagliaro persero la vita in un tragico duplice omicidio che scosse profondamente la comunità.
Da allora, Portici ha scelto di non dimenticare. Ogni anno, tra commozione e voglia di riscatto, amici, familiari e cittadini si ritrovano per trasformare il dolore in un messaggio di speranza e condivisione. Così è nato il Memorial “Giuseppe e Tullio”, un evento che unisce sport e solidarietà, proprio come i due giovani avrebbero voluto.
Domenica 16 novembre 2025, a partire dalle ore 10:30, il Super Santos Village di via Rossano tornerà a riempirsi di voci, sorrisi e colpi di racchetta per il 3° torneo amatoriale di padel, aperto a tutti. Un’occasione per ricordare due ragazzi che amavano la vita, l’amicizia e lo sport, ma anche per fare del bene: il ricavato dell’evento sarà infatti devoluto in beneficenza alla popolazione palestinese, attraverso una fondazione umanitaria che opera a Gaza, per portare un aiuto concreto a chi da troppo tempo vive nella sofferenza.
Un gesto che aggiunge un significato ancora più profondo alla manifestazione: il ricordo di due giovani vite spezzate che diventa occasione per dare speranza ad altre vite, lontane ma unite dallo stesso desiderio di pace e solidarietà.
Chiunque potrà partecipare o contribuire alla raccolta fondi, anche senza scendere in campo. I dettagli e i contatti utili sono disponibili nella locandina ufficiale dell’evento patrocinato dal Comune di Portici.
“Vi aspetto, come ogni anno, per ricordare Giuseppe e Tullio nel modo più bello: insieme, nel segno dello sport, della solidarietà e della comunità” come si legge nel comunicato diffuso sui canali social dell’ Ing. Pietro Cuomo, organizzatore dell’evento.
A distanza di quattro anni, Portici continua a stringersi attorno ai suoi ragazzi, trasformando il ricordo in energia positiva, in movimento, in vita. Perché la memoria, quando si condivide, diventa forza.