Finisce in parità il posticipo della seconda giornata di campionato tra Napoli e Bari. Al San Paolo di Fuorigrotta, i galletti di Ventura, con il motto “Se possiamo, vogliamo”, impediscono agli azzurri di Mazzarri di conquistare i tre punti, sfruttando al meglio le disattenzioni difensive di un reparto sorretto soltanto dal proprio capitano Cannavaro, autore anche del gol del momentaneo vantaggio partenopeo. Il Napoli fotocopia della scorsa stagione, con l’aggiunta soltanto del neo acquisto Cavani (e menomale), andato nuovamente in gol, non brilla sotto ai riflettori delle proprie mura, impaurendosi spesso e volentieri delle incursioni sulle fasce dei baresi e costretto quasi sempre a pressare gli astuti difensori biancorossi i quali, sotto le disposizioni del proprio tecnico, hanno impostato la partita più sul possesso palla che sulle ripartenze. Insomma, un brutto Napoli che non riesce a colmare ancora le lacune della scorsa stagione: mancanza di carattere e poco cinismo offensivo.
Difesa in amnesia. Mazzarri ha impostato la partita soprattutto col chiudere gli spazi ai pericolosi esterni del Bari, ma il vantaggio biancorosso arriva su calcio d’angolo ad opera di Barreto. La veloce punta brasiliana approfitta della marcatura blanda di Grava e dell’assenza di un difensore sul primo palo, mandando il pallone in rete. Errori che non dovrebbero essere fatti da una squadra che a breve (giovedi) si mostrerà sotto i riflettori del calcio europeo e sembra che da troppo tempo ormai il Napoli abbia dimenticato che la partita finisce solo quando l'arbitro fischia la fine, e mai prima. Grava non indovina la serata, e non possiamo colpevolizzarlo neanche più di tanto, dopo aver dato davvero tutto quello che poteva già nella scorsa stagione. Dispiace per De Sanctis, che era sotto osservazione da Prandelli: nell'occasione del primo gol del Bari, lasciare libero il primo palo su calcio d’angolo, è un errore da classi inferiori.
Turnover si, ma quando? L’ingresso in campo del “principito Sosa” ha innescato il gol del vantaggio di Cannavaro. Mazzarri lo butta nella mischia al posto di Pazienza, quasi sempre sopraffatto da Almiron e Donati. S’intravedono giocate in progressione, bel controllo ed ottimo passaggio. Peccato che a Mazzarri non piaccia osare, perché se la miglior difesa rimane sempre l’attacco, chissà come sarebbe finita la partita se Sosa fosse entrato almeno ad inizio ripresa. Per non parlare dell’errore più grave che ha compromesso tutta la partita: esce Dossena (uno dei migliori in campo) ed entra Zuniga. Non ce l’abbiamo col colombiano, anzi, ma con colui che doveva uscire, Christian Maggio, l’assente ingiustificato del match che solo Mazzarri ieri ha visto giocare: è da tempo che non vediamo più quel soldatino che scorrazzava sulla corsia destra, saltando l’uomo e crossando alla perfezione…che sia andato in congedo? In difesa poi, non sarebbe stato errato affidare dal primo minuto la parte destra a Santacroce e quella di sinistra ad Aronica: Campagnaro a sinistra proprio non c’è piaciuto! Altro tasto dolente: se in più di due anni abbiamo capito che Gargano non ha i piedi buoni per battere i calci da fermo, perché affidargli ancora queste responsabilità? Infine il Pocho: ha dato davvero tutto ieri, e non stava in gran forma. Ma Lucarelli e Dumitru dov’erano? Battere sempre sugli stessi nomi, a volte potrebbe essere controproducente. Perché non inserire qualcun altro più in forma? Chievo docet..
Sempre lo stesso Napoli. La mancata concentrazione sul vantaggio azzurro a 4’ dalla fine, ribadisce un concetto che Mazzarri proprio non vuole accettare: contrariamente a quanto afferma, il suo gruppo non è ancora maturo, e commette ancora gli stessi errori che abbiamo visto troppe volte ormai. La risposta barese al gol di Cannavaro si concretizza un minuto dopo, con un azione da manuale: dopo aver rubato palla a centrocampo (tanto per cambiare), Castillo servito da Almiron, si ritrova solo d’avanti a De Sanctis, non fallendo il gol del pareggio. Se Ventura ha impostato tutto l’incontro sul possesso palla, dove Gillet ed i difensori baresi attuavano il solito torello contro gli attaccanti partenopei, ci domandiamo perchè a Mazzarri non è venuto in mente di fare lo stesso negli ultimi quattro minuti rimanenti. Buttare cosi’ due punti, e per lo più in casa, danno ancora più motivazioni ad un pubblico che, dopo il mercato non esaltante, non ha creduto più di tanto alla favola del piazzamento Champions: solo 10.000 abbonati e soltanto 22.000 presenti nella prima del San Paolo by night. Il tifo sta cambiando, e non è più cosi' credulone e spendaccione come un tempo, almeno che non si facciano fatti e non chiacchiere. Non basta abbassare i prezzi del prossimo incontro casalingo...troppo facile dopo aver fatto pagare in payperview gli incontri di qualificazione all' Europa League. De Laurentiis stia attento, perchè senza fatti e senza risultati, la vera risorsa di questo Napoli potrà realmente venire a mancare: i suoi grandi tifosi.
Mimmo Stile per stiletv.it