Si apre un piccolo spiraglio nella vicenda della chiusura di alcuni uffici postali del Cilento e Vallo di Diano. Ieri, il Prefetto di Salerno, Sabatino Marchione, ha convocato un tavolo di concertazione a cui hanno preso parte i sindaci dei comuni in cui si trovano gli uffici interessati dal provvedimento di ridimensionamento di Poste Italiane ed i dirigenti provinciali e regionali delle Poste. Una discussione durata due ore dove non sono mancati toni particolarmente accesi, un clima prevedibile visto che le ostilità nate tra i primi cittadini ed i vertici di Poste Italiane dal momento in cui è stato applicato il piano di ridimensionamento. Il Prefetto si è così schierato al fianco dei sindaci ed ha ottenuto un incontro con i dirigenti di Poste Italiane. “Nel corso dell’incontro – spiega il sindaco di Teggiano, Michele Di Candia – abbiamo ribadito con forza la nostra assoluta contrarietà al ridimensionamento degli uffici postali perché ci sono tutte le condizioni, e lo dimostrano i numeri che registriamo negli uffici in questione, perché restino aperti al pubblico tutti i giorni della settimana”.
I rappresentanti di Poste Italiane hanno raccolto le istanze dei sindaci, affermando che non compete più a loro prendere una decisione, ma l’ultima parola sulla revoca o meno del provvedimento già in essere spetta alla direzione centrale dell’azienda.
I comuni interessati dal provvedimento sono Villa Littorio a Laurino, Marina di Pisciotta e Caprioli, Lentiscosa a Camerota, Bosco a San Giovanni a Piro, San Marco di Teggiano, Santa Marina, Pattano a Vallo della Lucania, Pellare a Moio della Civitella, Perrazze a Palomonte, Pioppi nel comune di Pollica e infine Acquavella a Casal Velino. Alcuni di questi uffici sono stati ridimensionati e alcuni chiusi perché ritenuti “poco produttivi”.
“Attendiamo fiduciosi la risposta da parte della direzione centrale di Poste Italiane – conclude il primo cittadino di Teggiano – Se però le nostre richieste non saranno accolte, noi non metteremo la coda tra le gambe e non ce ne staremo con le mani in mano. Abbiamo già in mente una serie di iniziative particolarmente eclatanti. Iniziative che speriamo di non dover mettere in pratica”.