La Procura di Roma indaga per omicidio volontario per la morte del pusher, Gianguerino Cafasso, originario di Cicerale, coinvolto nel caso Marrazzo. Secondo il Pm, l’uomo, deceduto nella notte tra l’11 e il 12 settembre dello scorso anno in un albergo sulla Salaria, è stato assassinato. Cafasso, cocainomane abituale, come è stato accertato da ulteriori indagini eseguite dopo la vicenda legata all'ex governatore del Lazio, morì per una dose di droga tagliata con percentuali abnormi di eroina (secondo i risultati della perizia tossicologica disposta sul cadavere). Il fascicolo d'inchiesta contro ignoti, rubricato in tal modo dopo l'esito delle consulenze tossicologiche, chimiche e biologiche, è stato adottato dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e dal sostituto Rodolfo Sabelli, titolari anche dell'inchiesta sul presunto ricatto all'ex presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, dopo che sono state consegnate le perizie ordinate subito dopo il decesso. Al momento della morte, al fianco di Cafasso, vi era la fidanzata trans del pusher che in quella occasione non ha assunto la sostanza stupefacente.